sabato 16 aprile 2011

BOOK FACTOR


Cari lettori oggi vi vorrei presentare un'iniziativa bellissima e divertente che spero apprezzerete molto. Per prima cosa devo dire che l'idea non è mia, ma è stata partorita dalle menti geniale che popolano il sito di Sognando Leggendo.
Pronti per conoscerla?

Ecco per voi il BOOK FACTOR

Come si svolge il gioco è semplicissimo: tra tutti i libri letti durante la vostra vita ce ne saranno alcuni che avranno lasciato un segno più profondo sul vostro cuore. Questi sono i libri che hanno il Book Factor. Ora tutto sta nel scegliere quei tre che personalmente ritenete più speciali di altri e spiegarne il motivo.
Ovviamente anche gli altri blog letterari posso partecipare a questa iniziativa, basta che citino il blog Sognando Leggendo.

Allora seguitemi per scoprire quali sono i tre libri a cui ho il bollino del Book Factor.

 

Nella prima parte, "Il sottosuolo", il protagonista racconta la sua infanzia e la formazione della personalità più nascosta (il sottosuolo per l'appunto). Nella seconda, "A proposito della neve fradicia", ripercorre alcuni episodi della sua vita dove più emerge il "sottosuolo". Segue alcuni compagni di scuola ad una cena, sfoga poi l'amarezza per le offese subite su Liza, una prostituta incontrata in una casa di tolleranza, mostrandole con durezza che cosa l'aspetta nel futuro. Dopo qualche giorno Liza ritorna da lui col desiderio di una vita pura, ma viene trattata con disprezzo e volgarità. Per umiliarla le mette in mano un biglietto da cinque rubli, che poi ritroverà sul suo tavolo quando la donna se ne sarà andata, testimonianza della grande dignità di Liza. 

Il primo libro a cui metto il bollino del Book Factor è Memorie dal sottosuolo. Ho amato questo libro per la sua breve e struggente drammaticità. Storia di un uomo consumato dalla sua stessa nevrosi, incapace di vivere una vita che abbia al suo interno anche il più debole scintillio della luce. Le emozioni che si avvicendano nell'animo del protagonista hanno in sé una forza distruttrice che in certi casi sfiora l'autolesionismo. Di un intensità disarmante, in meno di duecento pagine Dostoevskij concentra tutto il malessere che può affliggere l'uomo. La storia con Liza mostra una delle più strazianti scene di amore irrealizzato.

 

Il romanzo di Tabucchi si presenta al lettore sotto la cifra del viaggio, dell'esotismo, del mistero: l'ambientazione indiana, rigorosa e quasi documentaria, e tuttavia soltanto lo sfondo, a tratti inquietante a tratti fuggente, di una vicenda che utilizza i canoni di più generi letterari fondendoli in un pastiche di indubbio fascino. Roux, il protagonista, è alla ricerca dell'amico Xavier, disperso in India da tempo. Gli spostamenti di Roux, di volta in volta misteriosi o coerenti, avventurosi o banali, sono popolati da incontri (il medico, l'indovino deforme), sogni allucinazioni, brandelli di ricordi. 

Sarebbe forse possibile definire questo libro un viaggio nella memoria, che utilizza i due registri paralleli della vita vissuta e della letteratura e la cui conclusione non pare andare oltre l'inizio: Xavier non vuol essere trovato, Roux non vuole trovare. 

Un libro che ha la stessa consistenza dei sogni, forse perché anch'esso è un sogno. O forse è realtà? La bravura di Tabucchi sta proprio in questo, nel rendere aleatori anche i ricordi e confondere il lettore. Maestro dell'inganno, Tabucchi con questo libro ha saputo incantarmi e proprio quando credevo di aver ormai risolto il mistero, mi sono vista capovolgere le certezze in un infinito gioco di specchi. Ma grazie a questo ho imparato una grande lezione: Méfiez-vous des moreceaux choisis


Agilulfo, paladino di Carlomagno, è un cavaliere valoroso e nobile d'animo. Ha un unico difetto: non esiste. O meglio, il suo esistere è limitato all'armatura che indossa: lucida, bianca e... vuota. Non può mangiare, né dormire perché, se si deconcentra anche solo per un attimo, cessa di essere. Una storia ambientata nell'inverosimile medioevo dei romanzi cavallereschi, ma vicina più che mai alla realtà del nostro tempo. Età di lettura: da 11 anni.

Cosimo di Rondò, vissuto nella seconda metà del XVIII secolo a Ombrosa, in Liguria, per sfuggire a una punizione inflittagli dai suoi educatori, decide di salire su un albero per non ridiscendere mai più. Cosimo si costruisce un mondo aereo dove diversi personaggi della cultura e della politica (Napoleone compreso) lo vanno a trovare, testimoniandogli la loro ammirazione. Vive anche una tormentata storia d'amore con la volubile Viola. Cosimo muore vecchio, senza mai discendere in terra: ammalato, in punto di morte, si aggrappa alla fune di una mongolfiera e scompare mentre attraversa, così appeso, il mare.
La bizzarra storia del visconte Medardo di Terralba che, colpito al petto da una cannonata turca, torna a casa diviso in due metà (una cattiva, malvagia, prepotente, ma dotata di inaspettate doti di umorismo e realismo, l'altra gentile, altruista, buona, o meglio "buonista"). "Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti" disse Calvino in un'intervista "tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l'altra." 

Per scegliere il terzo libro ho faticato un po', ma alla fine ho deciso di premiare l'antologia I nostri antenati di Calvino. La scelta è ricaduta su questo libro perché con i suoi tre personaggi, con le sue tre storie diverse, penso raffiguri in maniera completa le varie sfaccettature dell'anima umana. Inoltre, lo stile di Calvino sempre devoto  alla favola e alla fiaba mette bene in luce la mia passione per i racconti dove la magia e l'incanto regnano sovrani. Spesso lo si vede come libro da ragazzi, ma credo arrivi a livelli di profondità tali in cui è impossibile non riconoscersi anche da adulti. 

E dopo questo delirio di onnipotenza, lascio la palla. Quali sono i vostri libri da Book Factor?

3 commenti:

  1. Grazie Giulie! non ho letto nessuno dei 3 libri proposti, perciò mi hai dato tre buone idee ;)

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  2. Segniamo subito il tuo link ^^ Almeno ce lo ricordiamo al momento del censimento finale ^^

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  3. I primi due sono libri un po' particolari: o li ami o li odi, secondo il mio modesto parere. Il terzo è molto più scorrevole ma altrettanto bello.

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