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mercoledì 16 maggio 2012

W W W... Wednesday n° 42

@http://shouldbereading.wordpress.com


Cos'è W W W... Wednesdays?

È una specie di gioco, basta rispondere a tre semplici domande:


What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?)
What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
What do you think you'll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)




What are you currently reading?


Attualmente sto leggendo Un uso qualunque di te di Sara Rattaro. Credo di finirlo in serata e così domani potrete leggere la mia recensione.




 What did you recently finish reading?


Ho finito da qualche giorno Un segreto non è per sempre di Alessia Gazzola. Romanzo fresco, leggero e divertente.




What do you think you'll read next?


Credo proprio che leggero Fuga in blu di Jakuta Alikavazovic pubblicato da Transeuropa, uno degli acquisti al Salone del libro di Torino.



venerdì 6 aprile 2012

Cheap cheap cheap: aprile insieme a edizioni Beat

CHEAP CHEAP CHEAP

Cinguettando di libri economici

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Anche per il mese di aprile la casa editrice Beat ci offre la possibilità di leggere romanzi di qualità a prezzi contenuti. Quattro titoli usciti precedentemente per Neri Pozza, Cavallo di ferro e minimum fax ora approdano nell'edizione economica accontentando gli amanti del genere storico e quelli della narrativa italiana e straniera.


In uscita l'11 aprile

Titolo: Lo scandalo della stagione Autrice: Sophie Gee
Casa editrice: Beat Traduzione: Serena Prina
Pagine: 368 Prezzo: € 9,00

Pubblicato da Neri Pozza nel 2007, Lo scandalo della stagione (The Scandal of the Season) è il romanzo d'esordio dell'autrice australiana Sophie Gee, insegnante di letteratura inglese a Princeton. Romanzo storico ambientato nell'Inghilterra d'inizio Settecento narra le vicende di corte da cui prese l'avvio l'arcinoto The Rape of the Lock (Il ricciolo rapito) di Alexander Pope.

La trama:

L’estate del 1711 sta per finire in Inghilterra e a Londra già si annuncia la stagione dei balli e dei ricevimenti: giorni cruciali per accasarsi, sognare imprevedibili risalite sociali, tramare insospettabili congiure oppure infrangere il cuore di Arabella Fermor, una delle «bellezze regnanti» della capitale, o di Lord Robert Petre, gentiluomo con lo sguardo sprezzante, i riccioli neri e l’andatura sciolta di chi è appena balzato giù dal cavallo. La saison londinese potrebbe essere quella del trionfo dell’amore tra Arabella e Robert, se il giovane barone Petre di Ingatestone, erede di una delle più grandi famiglie cattoliche d’Inghilterra, non custodisse segreti e debolezze tali da trasformarla nella stagione del più grande scandalo che la prima metà del Settecento inglese ricordi. Uno scandalo che dà origine alla più celebrata satira del XVIII secolo: Il ricciolo rapito di Alexander Pope.

Dicono del libro:

Londra, 1700: i rischi e le ricompense della vita nell’alta società in un romanzo in cui il gioco della «seduzione ricorda Relazioni pericolose».
Ian Caldwell

«Con intuito e passione, Lo scandalo della stagione dà vita a un affascinante periodo della storia che affiora in una scrittura fluida e seducente. Ogni lettore può apprezzare l’arguzia e la sottigliezza insite nel delicato e pericoloso equilibrio che il romanzo presenta tra i costumi e le trasgressioni del diciottesimo secolo. Che formidabile debutto! Questo romanzo mostra che Sophie Gee ha un’abilità unica oltre che una grande carriera davanti».
Matthew Pearl


«Questo è senza ombra di dubbio il romanzo di Natale per il 2007 e ha un titolo perfetto: Lo scandalo della stagione. Racconta una storia vera risalente all’anno 1711 ed è ambientato prevalentemente a Londra... I fatti che racconta sono quelli che ispirarono la più bella satira settecentesca, Il ricciolo rapito di Alexander Pope».
Antonio D’Orrico, Corriere della Sera Magazine



L'autrice:


Sophie Gee è nata a Sydney nel 1974. Si è laureata in letteratura inglese all’università di Sydney con una tesi su Evelyn Waugh. Dopo il dottorato ad Harvard, insegna ora letteratura inglese a Princeton. Ha scritto numerosi saggi. Lo scandalo della stagione è il suo primo romanzo.
















Titolo: Ovunque io sia Autrice: Romana Petri
Casa editrice: Beat Pagine: 624
Prezzo: € 9,00

Pubblicato inizialmente da Cavallo di ferro nel 2008, Ovunque io sia è il romanzo di Romana Petri, pluripremiata scrittrice italiana che si divide tra Roma e Lisbona. Una saga familiare sullo sfondo di una malinconica capitale portoghese degli anni Quaranta.

La trama:
Ofelia, Margarida e Maria do Ceu sono le tre donne di una travolgente saga familiare che parte negli anni Quaranta e finisce ai giorni nostri. Sullo sfondo di una Lisbona dalla bellezza magica, ma anche oppressa da una dittatura che finirà solo con la rivoluzione del 1974, i loro tragici destini si incroceranno per sempre. Manuel, Carlos e Tiago sono gli uomini che, dopo le false speranze, le porteranno verso il dolore, il sacrificio e l’annientamento. Romanzo di amori mancati e sbagliati, Ovunque io sia è anche la storia della forza di una maternità senza confini, la frase lascito che ogni madre, prima di morire, affida ai figli nel desiderio di non abbandonarli del tutto. Con una grande narrativa di stampo realista, Romana Petri dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e tragicamente arretrato. Il lungo cammino umano di un popolo che, dopo il forzato silenzio, troverà il coraggio di essere moderno scegliendo la libertà.

Dicono del libro:

«È il migliore romanzo italiano dell’anno».
Gian Paolo Serino, la Repubblica

«Solo con occhi innamorati Romana Petri ha potuto dipingere un mondo così suggestivamente sognante, così malinconicamente struggente».
Mia Peluso, La Stampa – TTL

«…come un fiume che a un certo punto mescola le sue acque con quelle di un altro fiume e poi con quelle di un altro ancora».
Isabella Bossi Fedrigotti, Corriere della Sera

L'autrice:


Romana Petri è nata a Roma e vive attualmente tra questa città e Lisbona. Editrice, traduttrice e critica letteraria, collabora con «Il Messaggero» e «La Stampa». Ha ottenuto numerosi riconoscimenti come il Premio Mondello, il Rapallo Carige e il Grinzane Cavour. È stata inoltre finalista del Premio Strega. Fra le sue opere: Alle Case Venie, I padri degli altri, La donna delle Azzorre, Dagoberto Babilonio, un destino, Esecuzioni, Ti spiego e Tutta la vita. I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Francia, Germania, USA, Portogallo, Olanda e Spagna.



Titolo: Le notti al Santa Caterina Autrice: Sarah Dunant
Casa editrice: Beat Traduzione: Massimo Ortelio
Pagine: 448 Prezzo: € 9,00

Romanzo che chiude il ciclo narrativo di Sarah Dunant dedicato al Cinquecento italiano, Le notti al Santa Caterina (Sacred Hearts) è il primo romanzo della scrittrice edito dalla casa editrice Neri Pozza nel 2009. Un romanzo storico affascinante, dove la protagonista ricorda il travagliato personaggio della Monaca di Monza.

La trama:
Nel 1570, al Santa Caterina, uno dei conventi più rinomati di Ferrara, fa il suo ingresso Serafina, un’avvenente ragazza che appartiene a un’illustre famiglia milanese. Per dimostrare il proprio attaccamento alla città di Ferrara, con la quale intrattiene affari lucrosi, il padre ha deciso, come recita la sua nobile missiva, di donare al monastero la sua figlia «illibata, nutrita dall’amor di Dio e con una voce da usignolo». In realtà, ha ubbidito a un comportamento diventato legge nell’Europa della seconda metà del sedicesimo secolo, in cui le doti si sono fatte così dispendiose da costringere l’aristocrazia a maritare una sola figlia e a spedire le altre in convento. Tra le mura di quell’insigne convento che, con le elargizioni di ricche famiglie, provvede al sostentamento di un elevato numero di suore, postulanti, convittrici e converse, l’arrivo di Serafina getto lo scompiglio e appicca un fuoco che minaccia di inghiottirle.

Dicono del libro:

«Un sofisticato e bellissimo romanzo storico di cui va dato merito a Sarah Dunant».
Fabio Cavalera, Corriere della Sera

«Le notti al Santa Caterina è la narrazione potente, frutto di una profonda ricerca condotta da Sarah Dunant».
Carlotta Vissani, D- la Repubblica delle donne

L'autrice:


Sarah Dunant è l’autrice di The Birth of Venus e The Company of the Courtesan, due romanzi storici ambientati rispettivamente nella Firenze dei Medici del 1490 e a Roma e Venezia tra il 1527 e il 1530. Con Le notti al Santa Caterina completa il suo ciclo narrativo dedicato a un secolo della storia d’Italia. Sarah Dunant ha studiato a Cambridge, ha lavorato a lungo per la BBC, insegna Storia del Rinascimento e vive tra Londra e Firenze.







In uscita il 25 aprile

Titolo: E il mio cuore trasparente Autrice: Véronique Ovaldé
Casa editrice: Beat Traduzione: Lorenza Pieri
Pagine: 200 Prezzo: € 9,00

Pubblicato nel 2010 per minimum fax, E il mio cuore trasparente (Et mon cœur transparent) di Véronique Ovaldé è l'ennesima conferma del talento letterario della scrittrice francese, insignita anche del prestigioso premio France Culture Télérama.

La trama:
Lancelot, uomo mite e un po’ passivo, rimane improvvisamente vedovo. Irina, la bellissima e adorata moglie, viene misteriosamente ritrovata morta in un’auto caduta nel fiume. Da quel momento per Lancelot inizia un lutto senza pace: la scomparsa di Irina fa affiorare poco a poco una serie di segreti, che vedono coinvolti uomini dalle identità ambigue, donne dall’aspetto stravagante e gruppi di ecologisti militanti, fino al colpo di scena finale. E il mio cuore trasparente è anche una limpida rappresentazione dell’illusorietà dei sentimenti umani, messa in scena attraverso le azioni di un personaggio indimenticabile che non sa rispondere alla domanda «Riusciamo mai a conoscere le persone con cui viviamo?» In questo suo quinto romanzo Véronique Ovaldé dimostra ancora una volta un enorme talento narrativo e la potenza di una scrittura incalzante, originale e poetica.

Dicono del libro:

«Un protagonista maschile di rara grazia. Un thriller originale che affronta magnificamente il dolore di un uomo innamorato».
Le Figaro

«Un romanzo incantevole sotto il segno di Verlaine e Boris Vian».
Télérama

«Uno stile che sa osare le immagini più originali in nome del meraviglioso».
Le Monde

L'autrice:


Véronique Ovaldé è nata nel 1972 e vive a Parigi. È considerata una tra le voci più interessanti della giovane narrativa francese. Tra i suoi romanzi, tradotti in tutto il mondo, sono usciti in Italia Gli uomini in generale mi piacciono molto (minimum fax, 2005), Stanare l’animale (minimum fax, 2007) e Quello che so di Vera Candida (Ponte alle Grazie, 2011).

mercoledì 21 marzo 2012

W W W... Wednesdays n° 42

 
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Cos'è W W W... Wednesdays?


E' una specie di gioco, basta rispondere a tre semplici domande: 


What are you currently reading? (Cosa stai leggendo?) 
What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?) 
What do you think you'll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?) 


What are you currently reading?


Sto leggendo Le sorelle Soffici per il fine settimana avrete la recensione.




What did you recently finish reading?


Ho finito di leggere Reflections e La ricamatrice di segreti, due libri carini e spensierati. Se non riesco a postarle questa sera per domani avrete le recensioni.








What do you think you'll read next?


Trea le mie prossime letture c'è sicuramente Le incredibili coincidenze dei ricordi. È da tanto che voglio leggerlo!



martedì 13 marzo 2012

Andar per libri: "Il circolo delle ingrate" di Elizabeth von Arnim

ANDAR PER LIBRI 

 

Quante volte vi è capitato che cercando un libro siete finiti da un'altra parte, tra le braccia un romanzo di cui non sapevate nemmeno l'esistenza?

 
Titolo: Il circolo delle ingrate Autrice: Elizabeth von Arnim
Casa editrice: Bollati Boringhieri Pagine: 393
Prezzo: € 17,50

Uscito in Italia all'inizio del 2012, Il circolo delle ingrate (The Benefactress) è un romanzo scritto nel 1901 dalla prolifica autrice australiana Elizabeth von Arnim, pseudonimo sotto il quale si cela Mary Annette Beauchamp. La casa editrice Bollati Boringhieri si occupa della traduzione dei suoi numerosi romanzi dal 1989 dando così la possibilità anche ai lettori italiani di scoprire una scrittrice spigliata, acuta e intelligente.

La trama:
Anna coltiva un unico, profondo desiderio: essere indipendente. E invece, orfana e costretta a vivere a carico della ricca cognata – a sua volta mossa dal solo desiderio di maritarla al miglior partito su piazza e togliersela di torno –, Anna rifiuta i corteggiatori e si convince di esser condannata a una vita dimezzata. Fino a quando non accade l’impensabile: un’inaspettata, cospicua eredità arriva a cambiarle la vita e a garantirle l’autonomia tanto desiderata. Ma arrivano anche le impreviste ma prevedibili difficoltà. Colta da un irrefrenabile impulso di generosità, Anna decide di condividere la sua fortuna, e concepisce un progetto filantropico inteso a donare la felicità a dodici donne provate dalle asprezze della vita. Ma dopo una spassosa girandola di situazioni che l’ingenua Anna non poteva immaginare, tutto precipita... Con la verve che distingue la sua scrittura, Elizabeth von Arnim ritorna a un tema che le sta particolarmente a cuore, l’indipendenza femminile, già al centro di Lettere di una donna indipendente. Mettendo con delicatezza alla berlina la protagonista e il suo progetto improbabile, Elizabeth von Arnim dà voce al tema del destino delle donne, sempre legato al matrimonio, e di quali concrete alternative si possano davvero presentare a chi desideri restare «fuori dal coro». Una riflessione originale e quanto mai divertente sul rapporto tra indipendenza e realizzazione personale, sulla capacità di condivisione e l’assuefazione all’ingratitudine. Un libro che è ancora una volta possibile definire, come del resto tutti gli altri romanzi di questa scrittrice amatissima dal pubblico italiano, «il solito distillato di intelligenza e ironia».

L'autrice:

Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp 1866-1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amica di E.M. Forster. H.G. Wells nell’autobiografia la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri: Il giardino di Elizabeth (1989), I cani della mia vita (1991), Un incantevole aprile (1993), La memorabile vacanza del barone Otto (1995), Elizabeth a Rügen (1996), Amore (1998), Un’estate da sola (2000), Mr Skeffington (2002), La moglie del pastore (2003), Cristoforo e Colombo (2004), Lettere di una donna indipendente (2005), Vera (2006), Il padre (2007), Vi presento Sally (2008), La storia di Christine (2009), Colpa d’amore (2010) e La fattoria dei gelsomini (2011).

Teaser Tuesdays n° 45

 


Intrighi, misteri e segreti per questa puntata di Teaser Tuesdays. 


Per chi non conoscesse le regole:

  • Prendi il libro che stai leggendo
  • Apri a caso una pagina del libro
  • Riporta un breve passo della pagina
  • Riporta titolo e autore del libro così chi ne è rimasto colpito potrà aggiungerlo alla propria Lista dei desideri! 



Attenzione: niente spoiler!



 «Sono Marissa Rogers. Qualcuno ha lasciato un libro per me?» chiedo. «Oh, certo», risponde sparendo dietro gli scaffali di legno che ci separano. Sento un certo tramestio, e dopo un minuto il tizio ricompare con quella che sembra essere un'edizione d'antiquariato di Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen.
«Lo tratti con cura», mi avvisa il commesso, e per un momento mi aspetto che non abbia intenzione di darmi il volume. «Naturalmente», rispondo, sfiorando la vecchia rilegatura di tela. Ho letto Orgoglio e pregiudizio un'infinità di volte, ma questo non smorzza la mia eccitazione al pensiero di poter aggiungere questa copia alla mia (lo ammetto, molto ridotta) collezione di libri d'epoca.
«Mi creda, questo è proprio un bel colpo», spiega il commesso. «Anche se non è una delle prime edizioni, è una tiratura rara, dei primi del Novecento. Non è una fortuna in cui ci si imbatte così spesso.» Sorride, «Sono sicuro che voglia sapere da parte di chi è. La sua fatina dei libri ha lasciato dentro un biglietto.»
Apro con cautela la copertina e un piccolo pezzo di carta cade a terra. Lo raccolgo e mi accorgo che il biglietto è stato scritto sul retro di uno scontrino.


Da Le imprevedibili coicidenze dei ricordi di Camille Noe Pagán (p. 89)

sabato 10 marzo 2012

Recensione: "Il profumo della rugiada all'alba" di Edwidge Danticat

Titolo: Il profumo della rugiada all'alba Autrice: Edwidge Danticat
Casa editrice: Piemme Traduzione: Maria Clara Pasetti
Pagine: 221 Prezzo: € 16,50


La trama:
Il volto del male è difficile da dimenticare. Sono anni che il padre di Ka Bienaimé, giovane scultrice di origine haitiana, tenta di costruirsi una vita tranquilla a Brooklyn come barbiere, nascondendo dietro una maschera di anonimato un passato di violenza e di soprusi. Ma ci sono molti, emigrati da quella terra tormentata e senza pace, che pensano di riconoscere in lui il torturatore che si è accanito su di loro o sui loro cari, quando Haiti era sotto il dominio di Duvelier e dei suoi terribili tontons macoutes. E il romanzo è l'insieme delle loro voci: quella della moglie Anne, che ha coperto il marito per tutti quegli anni; quella della figlia, che ascolta sgomenta le rivelazioni che il padre un giorno decide di farle; quella dell'uomo che vive nella stessa casa e sa benissimo che il suo coinquilino è responsabile di molte violenze subite dalla sua famiglia. Un romanzo che si cala a fondo nel destino turbolento e controverso di un popolo angustiato dalle catastrofi naturali e lacerato dalle lotte intestine.


LA MIA RECENSIONE


Il profumo della rugiada all’alba di Edwidge Danticat è un piccolo romanzo che contiene dentro sé una storia tanto grande. Una serie di racconti che concorrono a formare un unico volto, quello straziato di Haiti e del suo popolo vessato dalla dittatura spietata del Presidente e dei suoi soldati.  

Nove racconti grazie ai quali il lettore si addentra in un mondo che sente lontano e vicino allo stesso tempo. I protagonisti di queste storie affondano le loro radici nello stesso humus e i loro racconti si intrecciano in maniera inaspettata. In un certo qual modo, Edwidge Danticat scrive un unico romanzo dando spazio a più voci, più punti di vista e angolazioni.

La colpa e il perdono si stagliano nella narrazione come i due grandi sentimenti messi in risalto, il bianco e il nero. Eppure tra l’uno e l’altro scorrono tutte le gradazioni possibili di grigio. Non esistono verità assolute, tuttavia ci sono dei segreti che squarciano il cuore.

Famiglie distrutte, figli strappati alle madri, la violenza di un regime che schiaccia nel fango la testa del ribelle. In questo libro Haiti viene tratteggiata in tutta la sua variopinta e crudele realtà. Non c’è spazio per i giochi infantili, si è costretti a crescere subito e a scegliere da che parte stare. L’unica speranza di salvezza è la fuga, l’orizzonte lontano diventa la meta agognata dove ricominciare a far germogliare la vita.

Ma la voglia di evasione, il desiderio di liberarsi del fardello che si è costretti a sostenere non è solo appannaggio delle vittime. Anche il carnefice sente su di sé la pressione della sua stessa violenza. Anche il torturatore vuole sfuggire al suo destino di sangue. Percorrendo la linea fumosa che divide i buoni dai cattivi, Edwidge Danticat ci racconta la sua patria natale vista con gli occhi di chi è riuscita a scappare.

Uno stile asciutto, conciso, a volte lapidario rende le storie narrate prive di romantico sentimentalismo. L’autrice racconta lucidamente la sua terra e il mondo che essa trattiene in sé. Il lettore può così entrare nelle vicende, vederle come fossero immagini di un film.

Forse anche altre storie avrebbero potuto trovare spazio, altre voci per raccontare la sofferenza di un popolo, invece il libro costa solo di 221 pagine. Una lettura veloce, ma non superficiale.


VOTO DEL BLOG:

 Good Book. Libro gradevole, per una lettura spensierata.

venerdì 9 marzo 2012

Recensione: "L'armadio dei vestiti dimenticati" di Riikka Pulkkinen

Titolo: L'armadio dei vestiti dimenticati Autrice: Rikka Pulkkinen
Casa editrice: Garzanti Traduzione: Delfina Sessa
Pagine: 312 Prezzo: € 16,40


La trama:
La stanza è invasa dalla polvere e dalla luce. Sono passati anni, ma a casa della nonna Elsa non è cambiato nulla: la bambola, il cavallo a dondolo e poi il vecchio armadio. Ad Anna, sua nipote, basta aprirlo per tornare di colpo bambina, quando insieme alla nonna giocava a vestirsi da grande. Gli abiti ci sono ancora tutti e Anna li riconosce: stoffe che sanno di festa, di ricordi e di risate. Eppure c'è un vestito che la giovane non ricorda: ha la gonna ampia e un nastro alto in vita. Uno stile molto diverso da quello della nonna. Anna lo prova. Basta quel semplice gesto perché il suo mondo cambi per sempre. Quando sua nonna la vede con quell'abito, bella come non mai, capisce che è giunto il momento sfuggito tanto a lungo. Ora che le rimangono pochi giorni di vita, non può più mentire. Lo deve a sé stessa ma anche a sua nipote, deve dirle la verità. Deve confessare a chi appartiene quell'abito, deve pronunciare quel nome taciuto da anni, Eeva. Un nome che Anna non conosce. Il nome di una donna dimenticata nel silenzio, di cui non esistono nemmeno fotografie. Un nome che affonda le radici in un segreto forse incomprensibile. Spetta ad Anna capirlo. Ma per farlo deve tornare indietro a un tempo antico, a una storia di perdono, di tradimento e di bugie. Ma soprattutto alla storia di un amore unico come quello che lega indissolubilmente una madre e una figlia, nel bene e nel male. Un amore in cui tutto, a volte, può essere perdonato. Un romanzo potente, il nuovo fenomeno editoriale dell'anno. Uscito in sordina in Finlandia, ha rapidamente scalato tutte le classifiche, dove è rimasto per molti mesi, consacrando Riikka Pulkkinen come la nuova regina del romanzo nordico e scatenando gli editori di tutto il mondo per l'acquisizione dei diritti. In uscita contemporanea in tutto il globo, sullo sfondo della capricciosa luce del Nord racconta una storia di perdono e amore, di memoria e di colpa, di menzogna e redenzione.

LA MIA RECENSIONE 


L’armadio dei vestiti dimenticati è il secondo romanzo della scrittrice finlandese Riikka Pulkkinen, caso letterario in patria che ha saputo conquistare tutto il mondo. Uno stile particolare, personale e riconoscibile fa di questo romanzo una prova compiuta in grado di mostrare una scrittrice sicura dei suoi mezzi.

Una storia che vuole essere vera, come dimostra anche il titolo originale (Totta), narra intrecci familiari, amori potenti e distruttivi sepolti sotto strati di vernice e colore. Una famiglia che affronta il lento consumarsi di una persona cara guardandosi allo specchio e scorgendo ciò che si trova sotto la superficie.

Il romanzo di Riikka Pulkkinen può essere definito un romanzo di donne; gli uomini sono presenti e condizionano le azioni e i sentimenti delle protagoniste, ma restano inesorabilmente attaccati a queste figure complesse che si stagliano definite nella narrazione.

Anna è, forse, la vera protagonista, colei che parte alla ricerca di un volto, quello di Eeva. Un nome sconosciuto abbandonato come il vestito dentro l’armadio. Quello che Anna non conosce ancora, le informazioni che avrà modo di collezionare lungo il cammino, si intrecciano in modo inestricabile con il suo vissuto. Anna cerca Eeva, la costruisce, la immagina e non si accorge che il volto di Eeva diventa il suo, al pari delle sue gioie e dei suoi dolori. Anna diventa Eeva, si carica sulle spalle la sua storia e attraverso di lei riesce a raccontare la morsa che le attanaglia il cuore. 

Eeva ama, ama tanto, troppo, ama anche quello che non è suo. Una volta che si lascia spazio all’amore poi non si riesce a chiudere quella soglia, a sbattere la porta e lasciare che tutto resti fuori. Allora uno si consuma, prima nell’anima e poi nel corpo, fino a scomparire.

Il romanzo alterna due piani temporali, il presente raccontato in terza persona e il passato in cui Eeva è protagonista e che è lei stessa a raccontare. La storia procede frammentata, accavallando continuamente nomi, luoghi, sentimenti.

Quando il tempo della vita è incalzato dalla morte, anche il segreto più doloroso esce allo scoperto e permea la realtà con il suo profumo intenso, fastidioso e indimenticabile. Riikka Pulkkinen ha creato una storia triste che ha in sé punte luminose di gioia. Una famiglia che si stringe per affrontare l’ostacolo della scomparsa di Elsa, moglie, madre, nonna.

L’amore viene osservato in tutte le sue sfumature, eppure ce n’è uno che campeggia con più forza, quello materno. Un legame difficile da esprimere, multiforme. Un legame che può nascere dall’attesa nel ventre o crescere spontaneo come i fiori di campo. Impossibile dire quale dei due è più grande o più completo. L’autrice non ha la presunzione di dare risposte, perché, forse, risposte non ci sono.

Un romanzo lento come la vita agricola della Finlandia rurale, dove anche la capitale Helsinki è inesorabilmente relegata al ruolo di città provinciale e periferica. Una storia che si scioglie piano quasi fosse una delle brioche alla cannella che ama Eeva. L’armadio dei vestiti dimenticati racconta una famiglia e lo fa con spigliata pacatezza.

VOTO DEL BLOG:

 Great Book. Gran bel libro, da non perdere.

mercoledì 7 marzo 2012

A.A.A. ANTEPRIMA: "Il caso Collini" di Ferdinad von Schirach

Titolo: Il caso Collini Autore: Ferdinand von Schirach
Casa editrice: Longanesi Traduzione: Irene Abigail Piccinini
Pagine: 176 Prezzo: € 14,00

Dopo l'emorme successo della raccolta di racconti Un colpo di vento, l'8 marzo arriva Il caso Collini (Der Fall Collini), romanzo d'esordio di Ferdinand von Schirach. Una storia travolgente dove la colpa ha ancora il retrogusto amaro della barbarie nazista e la giustizia cerca di farsi largo in un mondo ancora ferito dal passato.

La trama:
Per il giovane avvocato Caspar Leinen è il primo caso, l’occasione per lanciarsi nella professione dei suoi sogni. È stato infatti chiamato come avvocato d’ufficio a difendere Fabrizio Collini che, dopo trentaquattro anni di irreprensibile lavoro alla Mercedes-Benz, appena andato in pensione ha ucciso in una camera d’albergo Hans Mayer, un ricco industriale di 85 anni. Ma quella che sembra un’opportunità di carriera si trasforma molto presto in un incubo per Leinen, che scopre che la vittima è il nonno del suo miglior amico del liceo, a casa del quale trascorreva le vacanze, e che lo ha sempre trattato con affetto. La rivelazione lo mette di fronte a un drammatico caso di coscienza: accettare comunque la causa nonostante il forte coinvolgimento personale? Da parte sua l’imputato, che ha subito ammesso l’omicidio, rifiuta di dire alcunché sul movente e si è chiuso in un ostinato silenzio. Leinen quindi, che ha deciso di accettare il caso, si trova a dover difendere un uomo che non vuole essere difeso. Un compito apparentemente impossibile, ma Leinen, riguardando gli atti, scopre una traccia che conduce a un capitolo terribile della storia tedesca…


Dicono del libro:

«In questo meraviglioso romanzo, l'avvocato von Schirac racconta molto più di una Crime story: solleva interrogativi sulla giustizia di fronte ai crimini dei nazisti e sul diritto delle vittime alla vendetta.»
Berliner Zeitung

«Von Schirac descrive con drammatica precisione i meccanismi che spingono un uomo a commettere gesti irreparabili. Nello stesso tempo invita il lettore a riflettere sul significato della parola giustizia.»
Le Figaro

«Uno straordinario talento narrativo.»
Corrado Augias, il Venerdì di Repubblica



Un brano:

"Collini posò la pistola sul tavolo. Si mise sul pavimento accanto all’uomo, gli fissò le macchie senili sul dorso delle mani. Col piede fece girare il cadavere. Di colpo diede un calcio con il tacco al viso del morto, lo guardò, poi gli diede un altro calcio. Non riusciva a smettere, continuava a dargli calci, sangue e massa cerebrale gli schizzavano le gambe dei pantaloni, schizzavano il tappeto, schizzavano l’intelaiatura del letto. Il medico legale in seguito non riuscì a ricostruire il numero di colpi, le ossa delle guance, della mascella, del naso e della scatola cranica si ruppero per la violenza. Colini smise solo quando gli si staccò il tacco dalla scarpa. Si sedette sul letto, il viso gli grondava di sudore. Il battito gli tornò normale con grande lentezza. Aspettò, finché riuscì a regolarizzare di nuovo il respiro. Si alzò, si fece il segno della croce, lasciò la stanza e scese in ascensore fino al piano terra."

La copertina originale:

 


L'autore:

Ferdinand von Schirach è nato a Monaco nel 1964. La sua esperienza di avvocato penalista a Berlino (nel corso della sua carriera si è occupato di alcuni dei crimini che hanno coinvolto maggiormente l’opinione pubblica tedesca) gli ha fornito il materiale che ha ispirato il suo libro d’esordio, Un colpo di vento. Il sito dell'autore: www.schirach.de

martedì 6 marzo 2012

Cheap Cheap Cheap: in arrivo gli economici della Beat

CHEAP CHEAP CHEAP

Cinguettando di libri economici
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Leggere e con pochi spiccioli, un binomio davvero interessante. Se a questo si aggiunge anche la qualità, allora diventa una scappatoia sicura per il lettore vorace che in questo modo può saziare il suo appetito libresco senza  dilapidare il portafoglio.

Per il 21 marzo sono due le uscite della Beat edizioni, entrambe estremamente interessanti anche se profondamente diverse.

Titolo: Il meglio della vita Autrice: Rona Jaffe
Casa editrice: Beat Traduzione: Marina Bonetti
Pagine: 560 Prezzo: € 9,00 

Uscito in edizione normale per Neri Pozza nel 2007, due anni dopo la morte dell'autrice, Il meglio della vita (The Best of Everything) è un romanzo di Rona Jaffe pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1958. Ambientato in una New York all'inizio degli anni Cinquanta, brulicante e metropolitana, narra la storia di tre ragazze che desiderano arrivare in altro, come i grattacieli di Manhattan.

La trama:
In una gelida mattina del 1952 a New York, Caroline Bender, completo grigio di tweed, borsetta di cuoio con miseri cinque dollari all’interno, varca la soglia della casa editrice Fabian – cinque piani ad aria condizionata, poltrone di cuoio e interni dalle geometrie déco – per il suo primo giorno di lavoro. Nella casa editrice, altre due ragazze condividono con lei l’emozione del debutto: April Morrison, una texana col viso così bello da togliere il respiro, e Gregg Adams, una bocca che fa sembrare peccaminoso persino fumare una sigaretta. Tra dirigenti sadici e feroci e colleghi ambiziosi e affascinanti, le tre ragazze svolgono con distratta grazia il loro lavoro, sognando di conquistare tutto quello che ogni giovane donna può desiderare, all’alba degli anni Cinquanta, a New York: the best of everything, il meglio della vita, il meglio di ogni cosa.

Dicono del libro:

«Un classico nel suo genere. Dialoghi reali, personaggi reali. Le ragazze in carriera di ogni epoca non possono non riconoscersi».
Saturday Review

«Rona Jaffe ci fa credere che cose incredibili accadono nei bar e negli appartamenti newyorchesi».
The Cleveland Press

«Chiunque lavori in un ufficio, leggendo questo libro non può fare a meno di chiedersi che cosa facciano le ragazze del suo ufficio all’ora di pranzo e, soprattutto, con chi».
New York Post

«Avvincente, divertente e, in alcune circostanze, tragico. Ha lasciato senza parole generazioni intere».
The Houston Press


L'autrice:


Rona Jaffe ha scritto numerosi libri di successo, quali Class Reunion, Family Secrets, The Last Chance, Mr. Right Is Dead. Il meglio della vita è l’opera che le ha dato la fama, con milioni di copie vendute e una fortunata trasposizione cinematografica con Joan Crawford, Suzy Parker e Hope Lange. Il sito dell'autrice: ronajaffe.com









Titolo: La resistenza spiegata a mia figlia Autore: Alberto Cavaglion
Casa editrice: Beat Pagine: 350
Prezzo: € 8,00

Uno degli avvenimenti più importanti del secolo scorso e che ha segnato profondamente la nostra storia nazionale. La Resistenza racconta agli italiani un tassello importante di ciò che è stata la Seconda Guerra Mondiale. È un compito difficile quello di tramandare ai giovani le gesta e il significato delle azioni compiute da uomini, spesso giovanissimi, sessant'anni fa. Alberto Cavaglion prova a rispondere ai ragazzi di oggi raccontando in modo semplice e pulito quello che è stato.

La trama:
La Resistenza è stata la dimostrazione del meglio di cui gli italiani fossero capaci: un’assunzione di responsabilità, una volontà di riscatto che non riguarda solo la storia del fascismo e della partecipazione italiana alla Seconda guerra mondiale. Si affrontano qui alcuni problemi controversi della storia della Resistenza senza cedere alla sacralità o alla strumentalizzazione politica: si ricostruisce infatti una narrazione anti-eroica, senza aggettivi, ma ricca di colori. L’obiettivo è di cercare una via d’uscita alternativa alla ricostruzione spesso rancorosa degli eventi. Non una storia di fatti sanguinosi, di efferatezze, di morti e di corpi violati, ma un tentativo di individuare le motivazioni profonde di un periodo di grandi speranze e di crescita collettiva. E di cogliere le ragioni di una storia, ma anche le ragioni della vita. Un libro per le giovani generazioni che cerca di dare risposte esaurienti a quesiti difficili e spesso trascurati.

Dicono del libro:


«Questo è lo strumento più essenziale e più sostanzioso di cui possiamo disporre per spiegare la Resistenza ai più giovani».
Goffredo Fofi, Avvenire

«Il testo di Cavaglion ha il merito di presentare a un pubblico più vasto una serie di temi a proposito di Resistenza e di fascismo di grande portata storica e morale, affrontandoli attraverso una riflessione pacata…»
Gabriella Gribaudi, Il Mattino

L'autore:


Alberto Cavaglion vive ed insegna a Torino, dal febbraio 2009 è professore a contratto all’Università di Firenze. Fa parte della redazione delle riviste «L’indice dei libri del mese» e «Mondo contemporaneo». Tra le sue pubblicazioni: Per via invisibile (Bologna 1998), Italo Svevo (Milano 2000), La filosofia del pressapoco (Napoli 2001) ed Ebrei senza saperlo (Napoli 2002).

Chi ben comincia - XIV -

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Lo so, è martedì, ma ieri è stat una giornata intensa e non ho potuto pubblicare sul blog.
Ecco allora la rubrica Chi ben comincia, scopriamo insieme un nuovo incipit.


Myra somiglia a sua madre, ma è più bella perché in lei si mescolano anche i tratti di suo padre. È la giusta sintesi di entrambi. La parte migliore del padre di Myra erano gli occhi, azzurri come il cielo. Ti trafiggevano. Myra ha ereditato gli stessi stupendi occhi azzurri. Ho sempre pensato che fosse troppo bella e poi è arrivato John Odom. Adesso morirò sola. Non che io abbia paura di restare da sola con questa montagna. L'amo come si ama un'altra persona. Però mia nipote mi manca. Io e la madre di Myra non eravamo molto legate. Clio mi teneva poco in considerazione e di Macon non si curava affatto. Myra è la figlia che ho sempre desiderato avere.All'inizio non trovai nulla di sbagliato in John Odom, ma, anche se avessi visto il serpente annidato dentro al suo cuore, non avrei cercato di fermare Myra. Dai suoi occhi, avevo capito che doveva averlo, comunque fosse andata a finire. Adesso so che non si è trattato di una storia a lieto fine. Questa mattina sono andata a trovarla e mi si è spaccato il cuore in due. Non riesco a sopportare l'idea di quello che lei possa farle laggiù, accanto ai binari della ferrovia.


Da La magia dei petali sparsi di Amy Greene (ed. Zero91)

sabato 25 febbraio 2012

Spazio novità: "La voce invisibile del vento" di Clara Sánchez

L'atteso ritorno di una scrittrice bestseller -
Titolo: La voce invisibile del vento Autrice: Clara Sánchez
Casa editrice: Garzanti Pagine: 400
€ 17,60Prezzo: 

Dopo aver ammaliato i lettori con Il profumo delle foglie di limone, torna per la Garzanti Clara Sánchez con La voce invisibile del vento. Un nuovo romanzo che si prospetta essere un nuovo successo editoriale in grado di annodare il lettore alle pagine.
Il romanzo è uscito in Spagna nel 2008 due anni prima del grande successo con Il profumo delle foglie di limone (Lo que esconde tu nombre), ora sulla spinta del suo best seller approda in Italia questo secondo libro che racconta ancora una volta una storia difficile e controversa.
L'autrice sarà un in tour nel nostro paese, per tutti coloro che vogliono approfittare dell'occasione e conoscere l'autrice spagnola qui sotto troverete le tappe.


- Lunedì 5 marzo: MESSINA, ore 18:00 – Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”, presenta Francesco Musolino

- Martedì 6 marzo: SAN BENEDETTO DEL TRONTO, ore 19:00 – Istituto Professionale Alberghiero, presenta Roberta Alessandrini

- Mercoledì 7 marzo: MILANO, ore 18:30 – Feltrinelli Piazza Piemonte, presenta Daniele Bresciani

- Sabato 10 marzo: ROMA, ore 12:00 – “Libri come” Auditurium Parco della Musica, presenta Brunella Schisa

La trama:
Spagna, località di Las Marinas. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge le viuzze del paese e il mare è nero come la pece. Julia ha perso la strada di casa: è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di sale e di fiori. Non ricorda cosa sia successo: era uscita a prendere il latte per suo figlio, ma sulla strada del ritorno all'improvviso si è ritrovata in macchina senza soldi, documenti e cellulare. In pochi minuti quella che doveva essere una vacanza da sogno si è trasformata in un incubo. Per le strade non c'è nessuno, le case sulla spiaggia sembrano tutte uguali e Julia non riesce a ritrovare l'appartamento nel quale l'attendono il marito Felix e il figlio di pochi mesi. Prova a contattarli da un telefono pubblico, ma la linea è sempre occupata. Tutto, intorno a lei, è così familiare eppure così stranamente irreale. Tra le vie oscure e labirintiche c'è solo una luce, quella di un locale notturno. A Julia non resta altra scelta che raggiungerlo, nella speranza di trovare qualcuno che l'aiuti. Qui, quasi ad aspettarla, c'è un uomo, un tipo affascinante, con la barba incolta e l'accento dell'Est Europa, che sembra sapere tante, troppe cose su di lei. Si chiama Marcus: Julia ha la sensazione di averlo già incontrato da qualche parte. Fidarsi di lui è facile. Eppure Marcus non è quello che sembra e nasconde qualcosa.

Dicono del libro:


«La voce invisibile del vento è il suo miglior romanzo. Clara Sánchez non ha eguali: la sua voce narrativa è travolgente.»
El País

La copertina originale:


L'autrice:


Clara Sánchez vive a Madrid. Ha pubblicato alcuni romanzi inediti, ma tradotti in molti altri paesi, e ha vinto il Premio Alfaguara nel 2000 con Últimas noticias del paraíso. Con Il profumo delle foglie di limone, in cima alle classifiche di vendita spagnole per oltre un anno, ha raggiunto la fama mondiale.

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