giovedì 3 novembre 2011

Recensione: "Lemonade" di Nina Pennacchi





La trama:

“La limonata è la bevanda più innocua e salutare di ogni sala da ballo…” (The London Magazine, 3 luglio 1826)
Beh, forse potrà essere vero a Londra, ma nelle campagne del Kent la limonata nasconde inaspettati pericoli; e il bellissimo e arrogante Christopher Davenport, giunto a Coxton in cerca di vendetta, sta per scoprirlo a proprie spese… Innocua, la limonata? Se lo dite, per piacere, non fatevi sentire da Anna Champion. A causa dell’infida bevanda la sua vita è stata sconvolta, e ora ha un nemico, un nemico implacabile con occhi d’angelo e anima dannata. Tra picche e ripicche, schiaffi e baci rubati, l’attrazione tra i due cresce inconfessata e travolgente. E quando la sorprende in un prato isolato, Christopher non può fare a meno di…



La mia recensione 


A volte gli incontri si fanno per caso. Ne sa certamente qualcosa Anna Champion che a causa di una limonata versata sul vestito si è vista cambiare la vita. Ed è proprio da questa limonata che prende il titolo il romanzo d’esordio di Nina Pennacchi, Lemonade appunto, che ci trasporta nell’Inghilterra di re Giorgio IV e ci coinvolge in una storia appassionante, avvincente e che riesce a ricreare atmosfere che per gli amanti dei romanzi storici non saranno di sicuro sconosciute, ma che vengono rivissute con estremo piacere.

Anna Champion è una ragazza normalissima, né ricca né povera, sa di non essere la bella del circondario, ha un padre e dei fratelli di cui si deve occupare, ha un’amica con cui confidarsi e scherzare e un ragazzo di cui più o meno segretamente crede di essere invaghita.

Anna è lo specchio della classica ragazza della media borghesia di provincia anche se in lei manca la civetteria delle giovani che sognano le stagioni di Londra, ma sanno che devono accontentarsi dei balli dati nelle case dei nobili della propria contea. Eppure dentro di lei ribolle una personalità decisa, fiera e combattiva che aspetta solo l’occasione per uscire allo scoperto.

L’occasione si presenta sotto le vesti del malscalzone Christopher Davenport, altero e superbo uomo venuto dalla capitale e dal passato oscuro che non si degna neanche di scusarsi con Anna dopo averle gettato addosso la limonata.
Un semplice e banale incidente di cui nessuno sembra curarsi ma che per Anna e Christopher segna l’inizio di una travagliata e sofferta storia di amore e odio, vendetta e redenzione.

I protagonisti di questo romanzo sono due personalità forti, per certi versi indomabili e incapaci di abbandonare il campo di battaglia senza uscirne vincitori. Lo scontro tra i due è inevitabile: Anna subisce le violenze e le angherie di Christopher, ma anche quando sembra chinare il capo e soccombere davanti alla forza del suo nemico non riesce ad arrendersi completamente; Christopher è un uomo in lotta contro il mondo e contro se stesso, il suo passato lo divora, lo consuma alimentando la sua brama di vendetta, eppure i suoi piani vengono stravolti dall’ingresso di Anna nella sua vita che sconvolge l’equilibrio che anni di rancore avevano creato.

Christopher ha in sé la complessità caratteriale di due personaggi molto amati: Heathcliff e Edmond Dantes. Il desiderio di saldare i conti con il proprio passato facendo soffrire quelli che con le loro azioni avevano reso la sua vita un inferno è la caratteristica essenziale della sua persona, tutto è pianificato e calcolato, tranne Anna. Inizialmente vista come ulteriore tassello per raggiungere i suoi scopi, il contatto con questa figura intacca i meccanismi della macchina di distruzione da lui orchestrata.

Dal canto sua Anna si rende portavoce di un odio che però non riesce a infiltrarsi completamente nel suo cuore, c’è in lei il difficile equilibrio tra il dovere e la paura dei propri sentimenti, scaturiti da qualcosa che sebbene le sembra (o le dovrebbe sembrare) sbagliata da un lato l’affascina. Anna è la nuova eroina, che sopporta stoicamente il suo fardello ma che al tempo stesso intuisce di essere legata sempre più a un uomo che abusa di potere nei suoi confronti ma che in dei momenti mostra una vulnerabilità, figlia di ferite mai rimarginate.

Gli altri personaggi che ruotano intorno ai protagonisti incarnano, per certi versi, il perbenismo e l’ipocrisia della società inglese dell’epoca, dove la facciata va mantenuta a discapito di tutto. Non importa se poi dentro si covano rancori o si celano segreti, l’importante è che non vengano mostrati in pubblico, per lo meno non in modo plateale.

Con la sua storia Nina Pennacchi ci guida dietro le quinte di questa società e ci mostra senza riserve quanto invece viene nascosto alla luce del giorno. Così le pulsioni umane sono messe in mostra in tutta la loro potenza di espressione e raccontano al lettore lo stravolgimento dei sentimenti negli animi di questi personaggi.
L’odio e l’amore stanno alla base del complesso rapporto che si istaura tra i due nemici/amanti, il perfido egoismo dettato dall’odio si mescola con una straripante passione che cresce a poco a poco quasi in modo inconsapevole e che nella sua possessività racconta il desiderio e la necessità di essere amato. Quella che sembra essere crudeltà diventa improvvisamente tenerezza, in un gioco continuo di emozioni altalenanti.

Il lettore si perde nei meandri della narrazione come risucchiato da questa storia di sentimenti assoluti e assolutizzanti. Se da una parte non vede l’ora di scoprire l’evolversi delle vicende, dall’altra cerca di gustarsi momento per momento il percorso tortuoso di Anna e Christopher per assaporarne appieno le sfumature dolceamare.

L’unica nota di demerito, se si vuol essere pignoli, va a un lavoro di editing  non proprio perfetto per quanto riguarda la punteggiatura e il lavoro di composizione del testo, ma che non intacca assolutamente la ricchezza dell’opera, le emozioni che essa trasmette e la bravura della scrittrice nel dar vita a una storia che si ha voglia di rileggere ancora e ancora.

Un romanzo d’esordio davvero intenso, capace di penetrare nell’animo del lettore che si porterà dentro per molto tempo le vicende di Anna e Christopher. Ad arricchire il racconto gli aforismi di personaggi storici, poeti, letterati e filosofi posti all’inizio di ogni capitoli e che introducono con la loro incisività quello che verrà narrato subito dopo. Nina Pennacchi ha creato figure di uomini e donne complessi e ha saputo destreggiarsi in questo mondo con abilità, brio e acuta osservazione dell’animo umano.


VOTO DEL BLOG:

 Great Book. Gran bel libro, da non perdere.

4 commenti:

  1. E quando la sorprende in un prato isolato, Christopher non può fare a meno di…?! >.<
    Odio le frasi lasciate a metà! Ma con che editrice esce? :D

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  2. ihihihih le frasi a metà... (non è colpa mia!)

    La casa editrice si chiama Neftasia, non è grande, ma il romanzo è acquistabile anche su IBS.
    Se ti piacciono i period drama e i romanzi primo ottocenteschi penso che lo adorerai!

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  3. Booooh! Neftasia cosa? Ossignore!

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  4. @Anonimo
    Scusa ma mica ho capito cosa vuoi dire....

    RispondiElimina

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