sabato 30 aprile 2011

Speciale Il linguaggio segreto dei fiori - Ogni fiore ha la sua storia

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La storia di oggi ci racconta la PERSEVERANZA con il tenace fiore dell'euforbia.

LA CAMPIONESSA


Lily voleva diventare una campionessa, questo era il suo sogno fin da bambina. Non che ora fosse un’adulta, ma per lo sport che faceva ormai non poteva più permettersi di essere una novellina.
La palestra era ormai deserta, anche il gruppo della ginnastica maschile era uscito dagli spogliatoi e i ragazzi si erano salutati con grandi pacche sulle spalle prima di andarsene ognuno verso la propria casa.
Lily non li aveva degnati neanche di uno sguardo, la sua attenzione solo all’attrezzo che aveva davanti: la trave. Ogni ginnasta doveva scegliere il proprio attrezzo, quello su cui puntare durante le gare e le esibizioni, ma per lei era stato semplice. Per il corpo libero non era portata, non aveva la capacità di ammaliare gli spettatori, sapeva solo eseguire in modo meccanicamente preciso i vari movimenti da compiere e cercare di esprimere a tempo di musica le risultava difficile.
L’incontro con la trave non avvenne in maniera del tutto piacevole; durante gli allenamenti per imparare a muoversi con disinvoltura sopra di essa più di una volta aveva toppato clamorosamente con la conseguente umiliazione davanti alle altre atlete che sghignazzavano come oche. Tutti potevano sbagliare, ma non Lily. La sua tenacia nell’esercitarsi era fastidiosa agli occhi delle ragazze che si allenavano con lei. “Chi si crede di essere?” o “stronzetta perfezionista” erano alcune delle tante cose che Lily sapeva dicevano di lei e solo quando volevano essere buone la chiamavano in tono velenosamente sarcastico “Nadia-Lily Comăneci”.
Dalla bacinella prese uno dei pezzi di gesso e se lo sfregò con cura su entrambe le mani, poi si arrampicò sulla trave più alta e iniziò a fare delle ruote e rondate per riscaldarsi. Il pezzo che doveva provare era abbastanza complicato, ma Lily voleva sempre spingersi oltre i suoi limiti. Si posizionò all’estremità destra della trave e si sedette a cavalcioni, fece tre respiri profondi e poi si mise in posizione; salì con entrambi i piedi sopra la trave e prese la classica postura di inizio. Le braccia tese all’indietro con la schiena inarcata a disegnare una 
flessuosa linea curva, il piede destro davanti a fare presa sulla superficie dell’attrezzo: era pronta.
Alcuni passi decisi e poi una capovolta avanti senza mani, l’arrivo era stato un po’ sbavato ma non poteva fermarsi, doveva fingere di trovarsi di fronte alla giuria. Inarcò il suo corpo all’indietro per fare il ponte e sentì i muscoli mettersi in tensione per prepararsi alla spinta che avrebbe portato le gambe dall’altra parte. Qualcosa però andò storto. La pianta del piede era divenuta sudata per via dell’ansia che le faceva vibrare il corpo e al contatto con la trave il piede non aveva fatto presa, ma era scivolato facendole perdere l’equilibrio. Cadde a terra con un tonfo secco.
Fortunatamente non aveva appoggiato nessuno dei suoi arti in modo da schiacciarlo con il suo peso, se si fosse fatta una storta o una contusione non se lo sarebbe mai perdonato.
Restò immobile sul materasso per qualche minuto, le lacrime salate avevano preso a scorrerle lungo le guance accaldate per lo sforzo e sentiva dietro la nuca il sudore che le bagnava i capelli castani. Doveva farcela, a tutti i costi. Si asciugò con il dorso della mano le gocce antipatiche le avevano bagnato il volto e si rimise in piedi; cosparse nuovamente le mani di gesso ed era già sulla trave.
Riprese a fare con precisione tutti i movimenti che aveva compiuto prima, solo che ora prestava un’attenzione maniacale ad ogni minimo dettaglio. Il ponte, la capovolta, la verticale di passaggio, ogni movimento era calibrato per essere quanto più possibile perfetto. Lily voleva assolutamente vincere alla competizione che si sarebbe tenuta tra meno di un mese. Se ci fosse riuscita, quelle che ora erano critiche e atteggiamenti snob, poi sarebbero diventate solo invidia.
Sorrise del suo pensiero malvagio e continuò l’esercizio come fosse un rituale. In effetti poteva essere considerato tale vista anche la musica che la sua allenatrice aveva scelto per accompagnare l’esercizio, un brano del Requiem di Mozart. Era una musica triste ma allo stesso tempo maestosa e Lily muoveva le braccia e le mani in modo preciso e quasi schematico; sembrava un robot in modalità “esegui alla perfezione”.
Proprio quando la musica era all’apice del crescendo, Lily si preparò all’uscita. Si era esercitata tanto per far sì che quel passaggio avvenisse in modo naturale e senza imprecisioni; era caduta molte volte ma aveva sempre avuto la forza di rialzarsi e ricominciare tutto da capo e adesso doveva dimostrare a se stessa che il duro lavoro svolto fino a quel momento era valso a qualcosa.
Si trovava a metà della trave, prese un profondo respiro e appoggiò le mani velocemente sull’attrezzo e spinse i
l suo corpo dall’altra parte. Nello spazio che le rimase eseguì una ruota con le gambe completamente tese e arrivò al momento più difficile.
Svuotò la mente da ogni pensiero e si concentrò solamente sul suo corpo. Sentì ogni fibra del suo corpo tendersi per poi contrarsi, intorno a sé solo uno spostamento d’aria.
Atterrò perfettamente a piedi uniti sul pavimento ammortizzato. Ci era riuscita, era riuscita a fare il doppio avvitamento e a non cadere rovinosamente per terra.
Assunse subito la posizione utilizzata dalle ginnaste come saluto a fine esercizio e sorrise soddisfatta al suo pubblico invisibile.

Spazio novità: Seppellitemi dietro il battiscopa di Pavel Sanaev

Titolo: Seppellitemi dietro il battiscopa Autore: Pavel Sanaev
Casa editrice: nottetempo Pagine: 288
Costo: € 17

Novità della Nottetempo, Seppellitemi dietro il battiscopa è il primo romanzo di Pavel Sanaev best seller in Russia con oltre 500.000 copie vendute. Il libro ci mostra con irriverente ironia il mondo della Russia anni Settanta vista con gli occhi di Saša, il giovane protagonista di soli nove anni afflitto dall'estenuanti cure della nonna che crede, grazie a delle profezie, che suo nipote non avrà vita lunga se non protetto a sufficienza da tutti i possibili malanni.
Un romanzo divertente che sa mostrare lo specchio di un paese attraverso le rocambolesche avventure di un bambino sovietico.

La trama:
Saša ha nove anni ma è destinato a “marcire” prima di averne sedici, secondo la profezia della nonna, la furibonda e tentacolare Nina Anatol’evna. Non può sudare, togliersi la calzamaglia di lana ruvida neanche di notte, tirare l’acqua nei gabinetti pubblici e salire sulle giostre: ci sono in agguato stafilococchi aurei, sinusiti croniche, dispepsie e bronchiti recidive. Cosí sentenzia la nonna,
che lo trascina in giro per dottori e gli somministra senza sosta farmaci e tisane. Da quando sua madre si è innamorata di un pittore basso e squattrinato, il “nano succhiasangue”, Saša è finito sotto l’ossessiva tutela della nonna, che lo ama ma lo ricopre di maledizioni e insulti – mentre lui sogna le rare e tenere visite della madre, e custodisce in una scatola segreta tanti piccoli oggetti che vengono da lei: una “biglia-mamma”, un chewing-gum masticato e altri tesori. Saša ci racconta questa tragicomica
infanzia senza innocenza, ambientata nella Russia degli anni ’70, in un irresistibile romanzo d’esordio, che in Russia è diventato un libro di culto per molti ex bambini sovietici.

L'autore:

Pavel Sanaev è uno dei registi e degli sceneggiatori più promettenti dell’ultima generazione di cineasti russi. Nipote del celebre attore sovietico Vsevolod Sanaev, figlio di Elena Sanaeva, anche lei attrice famosa, figlio adottivo della star sovietica Rolan Bykov, si è naturalmente diretto verso il mondo del cinema. Nel 2002, ha scritto la sceneggiatura del suo primo lungometraggio The Last Week End, un thriller che ha sullo sfondo una giovinezza moscovita bella e dannata. Seppellitemi dietro al battiscopa, che sarà pubblicato in Italia, nel mese di maggio, per i tipi di nottetempo, best seller in Russia, e dal quale è stato tratto anche un film, lo ha reso uno degli autori simbolo della nuova letteratura russa.

Spazio novità: Ultimo quarto di luna di Chi Zijian

Titolo: Ultimo quarto di luna Autrice: Chi Zijian
Casa editrice: Corbaccio Pagine: 304
Costo: € 18,60

Arrivato nelle librerie il 28 aprile, Ultimo quarto di luna è l'ultima fatica della scrittrice cinese Chi Zijian. Premiato nel 2008, anno di uscita in Cina, con il prestigiosissimo Mao Dun, il massimo riconoscimento letterario cinese, Ultimo quarto di luna ci porta alla scoperta delle fredde terre nord-orientali della Cina dove la vita degli evenchi scorre ai ritmi lenti e cadenzati della caccia e dell'allevamento delle renne.
Un mondo che perde la sua purezza a contatto la barbarie della guerra, un popolo che vede sottratta la sua libertà dopo l'invasione della Manciuria e l'ingresso forzato nella Repubblica Popolare Cinese, una donna che vuole mantenere le sue radici. Un romanzo su quanto grande può essere l'amore per la propria terra.

Lungo il fiume, fuori dal tempo
una donna racconta al nipote
la storia di un mondo che non c'è più.


La trama:
«A me non piace l’idea di dormire in una stanza dalla quale non si vedono le stelle...» A parlare è una donna di novant’anni. Una evenchi, appartenente al popolo delle renne che si muove lungo il fiume Argun, all’estremo confine nord-orientale della Cina. Per secoli, la sua gente è vissuta a contatto con la natura, godendone la bellezza e subendone la crudeltà. Link, il padre della voce narrante, è il miglior cacciatore della tribù; Damara, la madre, è la donna più bella e la più abile danzatrice; Nidu, lo zio, è il capo della tribù e lo sciamano. Ma con l’invasione giapponese della Manciuria, gli evenchi vengono stanati dalle foreste e, loro malgrado, si trovano a fare i conti con una realtà estranea.
Dopo la guerra, entrano a far parte della nuova Repubblica Popolare Cinese, che li incoraggia a trasferirsi nelle città, a smettere la loro esistenza nomade per abbracciare la «civiltà». Alcuni si integrano, altri si trovano emarginati in una società che non capiscono. Intanto le loro foreste vengono abbattute, divise dalle strade. Chi sceglie di tornare alla foresta si sente ormai senza radici, senza identità, straziato dalla consapevolezza che non esiste più un posto per lui. E anche ora che è alla fine, solo la narratrice sa di dover rimanere là dove la sua storia ha avuto inizio.

Un brano:
 "A me non piace l’idea di dormire in una stanza dalla quale non si vedono le stelle, per tutta la vita hanno accompagnato il mio sonno. Se mi svegliassi nel cuore della notte e sollevassi lo sguardo verso l’oscurità del soffitto, mi sentirei disorientata, come se avessi perso la vista. E le mie renne non hanno colpe, non voglio vederle accovacciate dentro a una «prigione»; poi diventerei sorda, se non potessi sentire il tintinnio cristallino come acqua delle loro campanelle; e rimarrei paralizzata, perché le mie gambe e i miei piedi, ormai abituati ai tortuosi sentieri accidentati di montagna, si indebolirebbero al punto da non potermi più sostenere se dovessero camminare ogni giorno per i vicoli pianeggianti della città; e sicuramente mi sentirei soffocare se dovessi annusare la puzza pestilenziale delle auto, giù a Busu, io che ho sempre respirato l’aria fresca e pura delle terre incontaminate. Il mio corpo è dono degli spiriti e rimarrò tra le montagne per renderlo agli spiriti."

L'autrice:

Chi Zijian è nata nel 1964 a Mohe, nella provincia dell’Heilongjiang, ai confini settentrionali della Cina, dove tuttora vive. È cresciuta ascoltando racconti popolari e storie di fantasmi e spiriti, e ha sviluppato fin da bambina un’attenzione e un amore particolari per la natura. Ha pubblicato il suo primo racconto quando era ancora a scuola. Con le sue opere ha vinto tre volte il prestigioso premio letterario Lu Xun e con Ultimo quarto di luna ha ricevuto nel 2008 il premio letterario Mao Dun, il massimo riconoscimento per uno scrittore in Cina. I suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, francese e giapponese.

venerdì 29 aprile 2011

Speciale Il linguaggio segreto dei fiori - Ogni fiore ha la sua storia

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Una storia bella ma triste che parla di ABBANDONO, come bello e malinconico è il fiore che ce lo ricorda: l'aquilegia.


LA RUOTA


Carola avvolse il piccolo fagottino nella coperta di lana sgualcita, era la sola cosa calda con cui poteva coprire il piccolo e proteggerlo così dal gelido freddo invernale. Aprì con cautela la porta di legno che dava sul cortile e guardò se in strada ci fosse qualcuno; la via era deserta per via dell’ora tarda e per il vento gelato che sferzava indomito. La sua avventura era cominciata un anno e mezzo prima quando il padrone della casa dove stava a servizio era ritornato dalla guerra. Carola non l’aveva mai visto fino a quel momento anche se le voci sulla sua scaltrezza con le donne lo avevano preceduto; la moglie, invece, era donna pigra e indolente capace solo di lagnarsi con i servi per le cose più futili. Servire in casa De’ Rambaldis non era una cosa piacevole, ma le offriva soldi, benché pochi, e un tetto sotto cui stare.
Carola aveva solo diciassette anni e la vita non le aveva riservato grandi sofferenze, se uno non contava l’essere allontanata da casa per poter alleggerire le magre finanze della famiglia; aveva accettato questo compito con la giusta dose di rassegnazione e oramai si era completamente abituata a vivere lontana dal piccolo paesino dove era nata. Lei era una delle domestiche che si occupava della messa in ordine delle stanze da letto: cambiava la biancheria, accendeva il fuoco nel camino, rassettava i vestiti che i padroni lasciavano in giro e preparava loro il bagno caldo che facevano ogni sera prima di cena.

Era stato durante una delle sue solite mansioni che era incappata nel padrone di casa, da sola. Lui l’aveva squadrata da cima a fondo e poi le era passato accanto sfiorandole la spalla; Carola sapeva che non doveva cadere in simili trappole, ma il suo corpo l’aveva tradita e la leggera peluria che aveva sul braccio si era 
elettrizzata al contatto con l’uomo.
Come proseguirono i loro incontri è presto detto, il signor De’ Rambaldis con astuti pretesti trovava sempre il modo di essere in prossimità delle stanze che erano stata affidate a Carola per essere riordinate. Un giorno, però, il gioco di sguardi e sfioramenti era sfociato in qualcosa di più fisico e carnale. La padrona di casa era via, era andata a trovare la sorella minore che si era ammalata improvvisamente e aveva lasciato la casa ormai da due giorni. Carola stava facendo il solito giro per rassettare il reparto notte dell’antica dimora, ma una volta giunta alla stanza matrimoniale era stata colta alle spalle dallo stesso padrone che, dopo aver prontamente inchiavato la porta, l’aveva stesa sul letto ed era entrato in lei. In un primo momento aveva creduto di voler morire, si sentiva usata come un banale oggetto, eppure in fondo aveva provato un pizzico di voluttà nel sentirsi desiderata.
Da quel giorno divenne la sua amante, non che lei fosse l’unica ad avere le sue attenzioni, sapeva bene che anche fuori le mura del suo palazzo il signor De’ Rambaldis era solito avere le sue avventure, ma questo non le importava. Le piaceva godere di quei momenti e aveva preso a farli capitare più spesso.
Ma come tutte le cose piacevoli, anche questa si spense inesorabilmente. Carola rimase incinta e nascondere il suo segreto divenne la sua attività principale; gli abiti che portava mentre prestava servizio come cameriera non le permisero di andare oltre i primi mesi di gravidanza e inseguito fu costretta a passare, inspiegabilmente per gli altri domestici, nelle cucine. Era stato un abbassamento di ruolo, ma pur di salvare il posto avrebbe tentato qualsiasi cosa; l’unica a sapere cosa le stava succedendo era la vecchia governante. Ne aveva viste così tante quella donna che non si era sentita di abbandonare Carola in mezzo ad una strada.
L’unico patto per la sua protezione e il suo silenzio era che Carola avesse dato via il bambino, non alla sua famiglia, che per altro non l’avrebbe voluto, ma alle suore della Carità del monastero di Santa Caterina. Doveva esporlo.
Nessuno aveva bisogno di un bastardo, tanto meno quella casa; era stato queste dure parole che aveva apostrofato ogni tentativo di Carola di opporsi alla triste sorte che incombeva sul suo bambino.
Passò i mesi e più il ventre cresceva rotondo più le mansioni da svolgere in cucina divennero pesanti, anche il più piccolo movimento era divenuto come spostare macigni. Il padrone intanto era ripartito per i viaggi di affari e si sarebbe scordato presto della servetta con cui aveva passato innumerevoli notti a fare l’amore; all’inizio si era mostrato preoccupato dello spostamento di Carola nei compiti da eseguire, ma appena aveva odorato il motivo di siffatto cambiamento aveva preferito che le cose facessero il loro corso e sparire così per il tempo necessario affinché il suo giocattolo non fosse ritornato utilizzabile.
Sebbene il parto fu doloroso, Carola seppe trattenere le grida di dolore le raspavano lungo la gola e dopo ore di sofferenza poté guardare con muto orgoglio il frutto di quell’amore illecito. Era un maschietto sanissimo, completamente ignaro del destino che lo attendeva.
Il giorno dopo doveva portarlo alla ruota, come promesso.
Quel giorno fu il più bello e il più brutto di tutta la sua vita e quando arrivò la sera e infine la notte, Carola dovette mantenere la parola data.
Strisciando silenziosa lungo i muri delle case, sotto il mantello scuro che si era messa addosso per proteggersi dall’inverno sentiva il respiro caldo di quella fragile creatura; la stringeva al petto come a cercare di fonderla di nuovo con il suo corpo e non doverla così abbandonare alle cure severe delle nere suore.
Salì frettolosamente i gradini che separavano il livello della strada dal portico del monastero, la luna con il suo sottile spicchio emanava una luce quasi inesistente. Arrivò all’angolo sinistro del porticato dove era situata la ruota, Carola sentiva il cuore frantumarsi e cadere pezzo dopo pezzo; aprì lentamente lo sportello e posizionò con delicatezza il piccolo bambino avvolto della coperta. L’ho guardò per qualche secondo a imprimere per sempre nell’anima l’immagine di suo figlio. Chiuse lo sportello e la ruota girò portando il bimbo dall’altra parte del muro; con la fronte si era appoggiata alla maniglia e un pianto muto iniziò a scorrere sulle guance arrossate dal freddo.
Per sempre. Aveva perduto suo figlio per sempre.
Con voce rotta mormorò un fugace Addio, poi suonò la campanella e scappò via. 

Le cronache del ghiaccio e del fuoco--A song of ice and fire--Game of Thrones

foto libro 
Titolo: Le cronache del ghiaccio e del fuoco Autore: George R.R. Martin
Casa editrice: Mondadori Pagine: 1608
Costo: € 22,50

Amanti del genere fantasy aprite bene le orecchie, è arrivato nelle librerie il primo volume della raccolta dei romanzi di George R.R. Martin. Sì, avete capito bene, la Mondadori sta pubblicando una raccolta che compatta in corposi volumi i primi nove libri di una delle più belle saghe fantasy che si sono lette ultimamente: Le cronache del ghiaccio e del fuoco, o per dirla con il titolo originale A song of ice and fire (adoro il titolo inglese, non smetterei mai di ripeterlo).
Molti di voi potranno dire: Lo sapevamo già, perché tanto strepitio?
Beh, a parlarvi non è una devota del fantasy, ma le storie narrate dalla penna di Martin mi hanno completamente soggiogata, non ne posso più fare a meno. Qual è la mia missione? Semplice, convertire tutti coloro che ancora non sono entrati in contatto con questo fantastico mondo!
Ora ritorno in me e lascio che il delirio di onnipotenza abbandoni il mio corpo. Tornando ai libri, molti di voi sicuramente già li conosceranno, ma forse in un angolo remoto della terra esiste ancora qualcuno che non sa cos'è Le cronache del ghiaccio e del fuoco e quale occasione migliore di questa nuova pubblicazione Mondadori per entrarci in contatto?
C'è chi preferirà avere tutti i libri singolarmente, chi preferirà la comodità di un volume compatto. A voi la scelta!
Per coloro che fossero ancora del tutto ignari, ecco per voi...

La trama:
In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immane conflitto. Ha inizio qui, nei Sette Regni, una delle più famose saghe del fantasy: “Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco”.
Nel Sud caldo e opulento, sul Trono di Spade siede Robert Baratheon, irruento e impulsivo sovrano. La lunga pace che ha accompagnato il suo regno sta per finire: forze minacciose vanno schierandosi in campo. Il re è costretto ad allearsi con il signore del Nord, Eddard Stark, per fronteggiare i nemici, sopra a tutti la famiglia più ricca dei Sette Regni, i Lannister, che coltiva ambizioni grandiose e ordisce macchinazioni segrete per impossessarsi del Trono di Spade.
Accecati dalle passioni, mossi da odi nascosti e risentimenti mai sopiti, gli avversari si combattono senza capire che il vero nemico, la più autentica minaccia, è altrove.
Dall’estremo Nord infatti premono tribù ostili, animali primordiali e soprattutto gli Estranei, esseri misteriosi che odiano la vita, il calore, il fuoco e l’estate e che attaccano i Guardiani della notte, custodi della Barriera, una muraglia ciclopica eretta per difendere i Sette Regni. Uno scontro dal quale potrebbe dipendere l’esistenza stessa di tutte le nobili casate.
Queste sono solo alcune delle avvincenti trame ambientate in un mondo di pericolosa
bellezza e di potenti magie, di torbidi segreti e di passioni purissime: una storia straordinaria e cruda come i grandi poemi epici.
Dite la verità, avvertite la pruriginosa sensazione di leggere ancora di più? E' così?
Allora sfogliate e leggete il primo capitolo di questa fantastica saga!





Ma se non fossi ancora riuscita a convertirvi al verbo dei Sette Regni, che ne dite di dare una sbirciata alla serie che n'è stata tratta dalla HBO? Sto parlando ovviamente di Game of Thrones!
Non so quando potrà arrivare in Italia, ma chi non avesse paura della lingua della regina Elisabetta potrà avventurarsi già da adesso nelle terre magiche di George R.R. Martin (n.b. per gli anglofobici: ci sono le puntate sottotitolate in italiano)
Per voi il trailer:



Questa invece è la sigla di apertura, che trovo stupenda:




L'autore:


George R.R. Martin (1948) è stato sceneggiatore per il cinema e la televisione. Ha
pubblicato racconti e romanzi di fantascienza, tra cui Fevre Dreams e The Armageddon
Rag, vincendo, tra gli altri, i premi Hugo, Nebula, Bram Stoker e Locus. Mondadori
ha pubblicato i primi nove libri di “Le cronache del Ghiaccio e del Fuoco” e le raccolte
di racconti Le Torri di cenere (2007) e I Re di sabbia (2008).

Ok, ora credo di avervi rintontito abbastanza!

Spazio novità: La casa dei destini intrecciati di Erica Bauermeister

Titolo: La casa dei destini intrecciati Autrice: Erica Bauermeister
Casa editrice: Garzanti Pagine: 252
Costo: € 17,60

E' uscito proprio ieri nelle librerie il nuovo titolo della Garzanti La casa dei destini intrecciati di Erica Baurmeister, già autrice del fortunato e raffinato La scuola degli ingredienti segreti.
Storia di amicizia e di un patto, quello di riuscire a superare le proprie paure compiendo ciascuna amica un'azione che la spaventa tanto. L'amicizia sarà quindi il motore per affrontare ciò che ci incute timore e non ci lascia libere di vivere quello che la vita riserva e sarà attraverso questo gruppo di amiche che vedremo quanto forte può essere un legame che sa spezzare le catene che ci tengono imprigionati per riuscire ad essere a pieno noi stessi.

UNA CENA TRA AMICHE. UN REGALO E UNA SFIDA.
LA RISCOPERTA DELLA FELICITA'

La trama:
La luce del tramonto colora di rosso la siepe intorno alla veranda. I piatti sul tavolo di ferro battuto sono quasi vuoti, e tutt'intorno aleggia ancora un profumo denso di enchiladas, pollo arrosto e pomodori grigliati. Kate inala ricordi e si guarda intorno. Oggi è un giorno speciale, la fine di un anno difficile e pieno di dolore, e le sue amiche sono lì, riunite accanto a lei per festeggiare la sua forza e il suo coraggio. Tutte loro nascondono un regalo inaspettato. Una sorpresa e una sfida. Una settimana di rafting in una profondissima gola del Grand Canyon. Kate è molto impaurita, ma accetta. A un patto, però. Ognuna delle sue amiche, nel corso dell'anno a venire, dovrà fare qualcosa che la terrorizza o che non vorrebbe mai affrontare. Qualcosa di difficile, forse impossibile, ma che le può aiutare a ritrovare la strada per il sogno, anche se sembra perduta. Come Caroline, una libraia che non riesce a disfarsi dei libri dell'ex marito; o Daria, che deve inventare una nuova ricetta per il pane e per la sua vita; Sara, che decide di perdersi tra le calli di Venezia per ricordare com'è il gusto dell'avventura; Hadley, che prendendosi cura del suo giardino deve scoprire la pianta giusta per curare la sua anima. Tutte quante devono mettersi in gioco e superare sé stesse. Una storia sulla forza dell'amicizia, la voglia di ricominciare e la speranza.

Dicono del libro:


«Un mondo accattivante popolato da personaggi stupendi e scritto con prosa vivida.»
Publishers Weekly 

«Non si può fare altro che divorare questo romanzo. Eccellente.»
People Magazine 

«Un libro magico e squisito.»
Bookreporter 




L'autrice:

Erica Bauermeister si è appassionata allo slow food durante i due anni trascorsi nell'Italia settentrionale con il marito e i figli. Ha insegnato letteratura alla University of Washington e vive a Seattle con la famiglia. La scuola degli ingredienti segreti è il suo primo romanzo.

Uscite Mondadori: un po' di fantasy

Titolo: Percy Jackson e gli dei dell'olimpo. La maledizione del titano Autore: Rick Riordan
Casa editrice: Mondadori 


Torna Percy Jackson con una nuova ed entusiasmante avventura dal titolo La maledizione del titano, in libreria dal prossimo 10 maggio. Questo è ormai il terzo appuntamento con l'eroe nato dalla penna di Rick Riordan, dopo gli altri due capitoli della sua saga: Il ladro di fulmini e Il mare dei mostri.
Per tutti gli appassionati sarà un appuntamento da non mancare.

La trama:
Una nuova pericolosa impresa attende Percy Jackson: insieme alle compagne Talia e Annabeth deve introdursi in una scuola per portare al Campo Mezzosangue Nico e Bianca, due potentissimi semidei, eludendo la sorveglianza del vicepreside. Ma sotto le spoglie dell’aguzzino si nasconde un mostruoso emissario del perfido Crono, che rapisce Annabeth. Creature sepolte da millenni sono tornate alla luce, pronte a servire il sogno di vendetta dei Titani contro gli antichi nemici, gli dei dell’Olimpo. Per impedire la catastrofe, Percy e i suoi amici dovranno intraprendere un viaggio ai confini del cielo e sfidare una ferale profezia: uno si perderà, un altro patirà la maledizione del Titano e l’ultimo perirà per mano di un genitore. Chi, tra i cinque eroi partiti per la missione, riuscirà a sopravvivere per giungere al cospetto di Crono e sconfiggere Atlante, costretto a reggere il peso della volta celeste.

Titoli della saga:


  • Il ladro di fulmini
  • Il mare dei mostri
  • La maledizione del titano
  • La battaglia del labirinto (di prossima pubblicazione)
  • L'ultimo dio (di prossima pubblicazione)


L'autore:

Autore di successo per ragazzi e adulti, è stato premiato con i riconoscimenti più importanti del genere mystery. Dopo aver insegnato inglese per quindici anni, ora si dedica a tempo pieno alla scrittura e vive a San Antonio, Texas, con la moglie e i due figli.
La saga “Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo” è stata un autentico caso editoriale e ha venduto oltre quindici milioni di copie nel mondo.
Dal primo romanzo della serie, Il ladro di fulmini, è stato tratto un film.





Titolo: L'ultimo cavaliere Autore: Terry Brooks
Casa editrice: Mondadori Pagine: 372
Costo: € 19,50

Per gli amanti del fantasy questo è assolutamente da non perdere, si tratta dell'ultima fatica di Terry Brooks maestro indiscusso del fantasy degli ultimi tempi, che ha saputo incantarci creando il mondo di Shannara. L'ultimo cavaliere, uscito nelle librerie dal 18 aprile, apre un nuovo capitolo del ciclo di Shannara intitolato Le leggende di Shannara e saprà trascinare il lettore in quel mondo che tanto abbiamo imparato ad amare.

La trama:
Da più di trent’anni Terry Brooks e` il maestro incontrastato del fantasy mondiale. Con L’ultimo cavaliere si apre un nuovo entusiasmante capitolo del leggendario ciclo di Shannara.
Sono passati cinquecento anni dalle Grandi Guerre, fomentate dai demoni, che avevano lasciato solo morte e rovina, sterminando quasi completamente il genere umano. I superstiti, un piccolo gruppo di Uomini e di Elfi, fuggiti sotto la guida del giovane Falco – una creatura magica dalle sembianze umane –, avevano trovato rifugio in una valle remota e inaccessibile che lo stesso Falco era riuscito a isolare dai pericoli esterni con la magia, esaurendo tutto il suo potere. Uomini, Elfi e mutanti avevano trovato un luogo che credevano sarebbe stato la loro patria per sempre. Ma si sbagliavano.
Avviene infatti cio` che non era immaginabile: dopo cinque secoli, la barriera della nebbia magica che protegge la valle comincia ad affievolirsi e quando Sider Ament, l’unico discendente sopravvissuto dei Cavalieri del Verbo, sorprende alcune creature ostili provenienti dall’esterno che aggrediscono due cercatori di piste teme il peggio. Il rifugio un tempo sicuro e` ora diventato vulnerabile e lui solo e` in grado di fronteggiare e sconfiggere i misteriosi nemici che stanno penetrando nel loro mondo.
Ben pochi tra gli abitanti, pero`, sembrano credere al pericolo.
Insieme ai due giovani cercatori di piste e a una coraggiosa principessa degli Elfi, Sider guida la difesa della patria, impresa decisamente complicata, aggravata dal tradimento di chi vuole impadronirsi del potere, mentre all’esterno un esercito di Troll si prepara all’invasione. Sider e i suoi compagni scoprono che i nemici sono molto più forti del previsto e che per avere qualche possibilita` di salvezza dovranno di nuovo imparare a servirsi delle Pietre Magiche.
I milioni di appassionati lettori di Terry Brooks saranno certamente catturati da questo romanzo, primo della nuova serie “Le leggende di Shannara”, che conferma le straordinarie doti narrative di un grande autore.

L'autore:

  
Terry Brooks è nato in Illinois nel 1944 ed è oggi il più celebre e amato autore di fantasy. Nel 1977 il suo primo romanzo, La spada di Shannara, che ha dato origine al famoso “Ciclo di Shannara”, rimase per oltre cinque mesi nella classifica dei libri più venduti compilata dal “New York Times”. Da allora Brooks ha scritto altri bestseller, tra cui “Il ciclo degli Eredi di Shannara”, che comprende Gli Eredi di Shannara, Il Druido di Shannara,
La Regina degli Elfi di Shannara e I Talismani di Shannara; “Il ciclo di Landover” di cui fanno parte Il Magico Regno di Landover, L’Unicorno Nero, Mago a metà, La Scatola Magica di Landover, La Sfida di Landover; “Il ciclo del Demone”, di cui fanno parte Il Demone, Il Cavaliere del Verbo e Il Fuoco degli Angeli; “Il ciclo del viaggio della Jerle Shannara”, di cui fanno parte La Strega di Ilse, Il Labirinto e L’ultima Magia; e “Il ciclo del Druido Supremo di Shannara”, che comprende Jarka Ruus, Tanequil e La Regina degli Straken. Nel 2006 e` uscito il primo episodio de “Il ciclo della Genesi di Shannara”, I Figli di Armageddon, nel 2007 il secondo, Gli Elfi di Cintra, e nel 2009 il terzo episodio, L’Esercito dei Demoni. Nel 2008 e` stata pubblicata la graphic novel Lo spirito oscuro di Shannara. Tutte le sue opere sono edite in Italia da Mondadori.



giovedì 28 aprile 2011

Speciale Il linguaggio segreto dei fiori - Ogni fiore ha la sua storia

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Una storia dolce come l'acacia, che vuol dire AMORE SEGRETO.

LA CASA SULL'ALBERO

Il vento si infilava dispettoso tra i capelli di Teresa e i piedi nudi cercavano di toccare il punto più alto del cielo. Oscillare sull’altalena era il suo passatempo preferito e l’aria fresca che le punzecchiava il corpo le lasciava addosso la sensazione di un lieve formicolio. Come sempre accanto a lei c’era Milo, una massa di capelli castani e sorridenti occhi neri. Dondolava pigramente sull’altalena a fianco a quella di Teresa, il suo sguardo estasiato seguiva il cadenzato andare e venire  dell’amica.
Teresa portava un leggero abitino giallo che spiccava luminoso sulla sua pelle dorata e due lunghe trecce le scendevano fin sotto il torace, a vederla così sembrava un amore di ragazzina, ma la sua vivacità irrequieta metteva spesso a dura prova la pazienza degli adulti che le stavano intorno.
Aveva undici anni, ma ne dimostrava di più, non per via dell’aspetto fisico ma per la sua brillante intelligenza. Teresa leggeva tantissimo e non c’era argomento o parola che le fosse sconosciuto; Milo aveva un animo più tranquillo e dolce e nonostante fosse più grande di due anni e mezzo era completamente soggiogato dal carattere estroverso di lei.
Compagni di giochi inseparabili erano cresciuti a poche case di distanza l’uno dall’altra e ora che Milo stava diventando grande sentiva che il sentimento che provava per l’amica si stava trasformando in qualcosa di diverso, ma non sapeva ancora bene cosa.
Teresa scese dall’altalena, le braccia e le gambe fredde e inumidite dalla rugiada che era ancora attaccata ai fili di prato.
«Andiamo alla casa sull’albero» disse stirando le pieghe del vestito leggero. Milo la seguì.
Arrivarono sotto la grande quercia dove anni prima il nonno di Teresa aveva fatto costruire una deliziosa casetta per far giocare la sua adorata nipotina.
«Ti aiuto?» chiese Milo allungando la mano verso l’amica, ma non fece in tempo a dirlo che subito Teresa si era arrampicata sul tronco dell’albero quasi fosse una scimmia.
«Come non detto» bofonchiò lui e prese a salire lungo il tronco nodoso.
Una volta all’interno della casetta i rami con le foglie rigogliose coprivano quasi del tutto la visuale di quello che rimaneva a terra e la strana protezione dagli occhi indiscreti del mondo metteva in loro una sensazione elettrica.
Teresa gattonò fino all’angolo destro della casetta e si appoggiò alla parete fatta di assi di legno, distese le gambe davanti a sé e allargò la gonna del vestito così da farla sembrare un ventaglio orientale. Milo le si avvicinò e si sedette al suo fianco.
Teresa gli prese la mano e intrecciò le sue dita con quelle di lui, poi lo guardò dritto in volto. Sorrise con fare furbo e reclinò la testa di lato, una mossa che Milo conosceva bene. Teresa stava per chiedere qualcosa.
Si schiarì la voce tossicchiando un poco e poi finalmente si decise a parlare.
«Ti piaccio Milo?» chiese diretta.
Milo si limitò ad arrossire, odiava quando per via del suo carattere timido sembrava una femminuccia, o per lo meno questo era quello che pensava. Teresa strinse la mano ancora più forte come se gliela volesse stritolare e lo fissò più intensamente.
«Allora rispondi?».
«Sì».
«Sì cosa?» disse lei indispettita.
«Sì, la mia risposta è sì» e Milo pronunciò queste ultime parole con la voce che si spegneva nell’imbarazzo.
Teresa rise allegra. Sciolse le sue trecce in modo preciso come un rituale, poi scosse forte la testa e i capelli formarono una ruota intorno al suo capo. Quello che nelle altre sembrava artificioso e costruito, in Teresa era semplice e pulito come bere acqua fresca. Si alzò in piedi e allungò le braccia verso Milo ad indicargli di alzarsi anche lui, ma mentre il ragazzo a ginocchia piegate stava tentando di mettersi in piedi, Teresa gli si avvicinò velocemente e gli stampò un bacio in bocca. Milo ricadde a terra e sbatté forte sul pavimento di legno. Come sempre Teresa l’aveva colto di sorpresa.
«Cosa c’è? Ti ho sconvolto?» chiese lei, le dita a sfiorarsi le labbra. Aveva undici anni, ma in lei c’era già la malizia di una donna.
Milo non sapeva che dire, la bocca era sigillata dopo il bacio di Teresa; doveva essere lui a fare per primo quel passo, ma non riusciva a tenere il ritmo accelerato dell’amica.
«Perché l’hai fatto?», ebbe la forza di chiedere.
«Perché mi andava» sentenziò lei. «E perché mi piaci». Teresa si mise in ginocchio così da potersi trovare alla stessa altezza di lui. Sapeva che era sempre stato invaghito di lei, lo aveva capito da tante piccole cose, ma ora aveva scoperto che anche lei voleva qualcosa di più della semplice amicizia. Era ancora una bambina, eppure sentiva il suo corpo cambiare, crescere e quello che prima era solo un sentimento fraterno aveva preso ad essere una sensazione che le frizzava sotto la pelle.
Milo la guardava rapito, in fondo al suo cuore di adolescente sentiva di amarla.
«Facciamo un patto» la sua stessa voce lo stupì, aveva parlato senza pensare, ma sapeva quello che voleva ora. Prese la mano di Teresa ed estrasse il coltellino svizzero che aveva nella tasca sinistra dei bermuda. Teresa strabuzzò gli occhi un po’ per paura un po’ per l’eccitazione di quello strano momento; Milo non era mai stato così intraprendente, evidentemente il bacio doveva averlo svegliato. Incise con la punta del coltellino l’indice destro di Teresa prestando attenzione a non farle male e fece lo stesso con il suo, poi premette forte le due dita una contro l’altra.
Tutto questo si svolse in assoluto silenzio, era come un rituale a cui solo loro due potevano assistere. Una gocciolina di sangue color cremisi scivolò lungo le dita che combaciavano, Milo la succhiò via e poi si avvicinò a Teresa per baciarla. Questa volta era lui a prendere l’iniziativa. Lei chiuse gli occhi per aspettare con solennità che l’unione delle loro labbra si compisse. Fu un bacio casto e allo stesso tempo intenso, carico di promesse ed affetto.
Quando Milo si staccò da Teresa e si appoggiò con la schiena alla parete, lei aveva già riacquistato la vivacità di sempre.
«Possiamo dirlo agli altri che stiamo insieme?» chiese tutta sorridente.
«No, sarà il nostro segreto» ribatté Milo con decisione. Teresa lo guardò con fare stupito, non era mai stato così sicuro di sé prima d’ora.
«Il nostro segreto...mi piace!» disse stringendogli la mano con dolcezza.
«Promesso?».
«Promesso».

A.A.A. ANTEPRIMA Passione Vintage di Isabel Wolff

Titolo: Passione vintage Autrice: Isabel Wolff
Casa editrice: Leggereditore Pag: 380
Costo: € 14

A maggio sugli scaffali arriva un libro davvero interessante. Si tratta di Passione vintage di Isabel Wolff, romanzo che ha riscosso un grande successo e che presto verrà pubblicato in molti altri paesi. Due donne diverse tra loro per età, nazione e percorso di vita, Phoebe e Thérèse incroceranno le loro vite grazie a un cappottino blu che permetterà loro di conoscersi e di stringere un profondo rapporto di amicizia. Tra gli innumerevoli capi vintage che Thérèse colleziona, quel cappottino blu ha una storia da raccontare e sarà grazie a lui che le due donne avranno la forza di affrontare il proprio passato e guadagnarsi un nuovo futuro.
Una storia di amicizia, tenera e commovente, che saprà arrivare dritta al cuore dei lettori.

UNO DEI CASI LETTERARI DELL’ANNO, IN CORSO DI TRADUZIONE IN VENTI PAESI, BEST SELLER IN USA, REGNO UNITO, GERMANIA E FRANCIA. UN’AUTRICE DA 1,2 MILIONI DI COPIE SOLO IN FRANCIA!

La trama:
Un cappello di paglia intrecciata è tutto ciò che a Phoebe rimane della sua amica Emma. Ed è da quell’accessorio a lei tanto caro che decide di ripartire. Perché secondo Phoebe ogni oggetto, e ogni capo porta con sé l’anima di chi l’ha creato e di chi l’ha indossato.
Quando Phoebe decide di lasciare il suo incarico nella prestigiosa casa d’aste Sotheby, tutti rimangono di stucco. Perché lasciare un impiego così ambito per aprire una boutique di abiti vintage? Presto un capo che proviene dal passato, e da una piccola cittadina oltreoceano, le aprirà gli occhi e cambierà per sempre la sua vita. Thérèse Bell, un’anziana signora francese, ha una straordinaria collezione di capi vintage. Ma fra gli abiti da sera e i tailleur d’alta moda, Phoebe trova un cappottino blu che non sembra essere mai stato usato, e dal quale Thérèse non vuole separarsi. Le due donne stringono un’amicizia profonda, e presto scoprono che nonostante le differenze d’età e di cultura, un destino comune le unisce. Entrambe, infatti, non riescono a riconciliarsi con il proprio passato. Le settimane scorrono e passo dopo passo, davanti a una tazza calda di tè, Phoebe scopre la storia del cappottino blu. E quando Thérèse le confessa che le mancano pochi giorni di vita, Phoebe decide di aiutarla ad affrontare i fantasmi che la richiamano dall’infanzia, perché soltanto così anche lei potrà dare una svolta alla sua vita, riuscendo forse a innamorarsi e a vivere di nuovo.
Una storia commovente, un inno all’amicizia e alle seconde possibilità che la vita riserva.

Dicono del libro:

“Passione vintage è popolato di personaggi toccanti che creano un’empatia immediata
con il lettore. Un romanzo sensazionale.”
The New York Times

“Un libro assolutamente affascinante. Odio ammetterlo, ma il finale mi ha fatto commuovere. Leggetelo!”
Daily Mail

“Semplicemente perfetto!”
Sophie Kinsella

“Divertente, incantevole, non riuscirete a staccarvene.”
Marian Keyes

CLICCA QUI per vedere la pagina fan del libro su Facebook.

L'autrice:

Isabel Wolff è un’autrice molto affermata in Inghilterra e nel mondo. Ha scritto sette romanzi, tutti bestseller di grande successo, tradotti in venti Paesi. È stata spesso paragonata ad autrici del calibro di Marian Keyes e Cecilia Ahern. Passione vintage ha segnato una svolta nella sua carriera ed è in corso di pubblicazione in Germania, Francia, Spagna, Norvegia, Olanda, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Svezia, Thailandia, Taiwan, Turchia e Vietnam.

Giovedì in Giallo - XXI -

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Eccoci al consueto appuntamento con la rubrica Giovedì in Giallo. Pronti per nuovi e intricati misteri?


Titolo: L'ultima eredità Autrice: Valentina Pattavina
Casa editrice: Fanucci Pag: 256
Costo: € 16 

A maggio nelle librerie arriverà un nuovo giallo tutto italiano, L'ultima eredità di Valentina Pattavina che verrà presentato in anteprima al Salone del libro di Torino sabato 14 maggio alle ore 12.30 (per chi avesse la possibilità di andare). Seguito dell'apprezzato La libraia di Orvieto, L'ultima eredità è una black comedy nostrana che con la sua ironia e un intreccio avvincente ci porta alla scoperta della provincia italiana mettendone a nudo tutti i difetti, i pregi, i vizi e le virtù. Sullo sfondo di una Orvieto alla fine della seconda guerra mondiale qualcosa viene sotterrato per non essere perduto tra i bombardamenti e ora più di sessantanni dopo Matilde Ferraris, la libraia di Orvieto, sta per decifrare il mistero.

Una storia che si fa leggere d’un fiato, una black comedy nelle cui pagine dense di suggestioni letterarie e ironia si muovono tutti quei personaggi che abbiamo ormai imparato ad amare, e che agiscono come in un teatro in cui si insceni la parabola stessa dell’esistenza, sempre impegnata a fare i conti con il suo lato più fosco e segreto.
Dopo l’esordio con La libraia di Orvieto, Valentina Pattavina ci regala un altro sorprendente spaccato della provincia italiana, un intreccio irresistibile di dramma e humour.

La trama:
1944. In un’Italia spaccata in due, in mano per metà alle forze alleate e per l’altra metà all’oppressione nazifascista, ci si arrabatta per portare a casa la pelle. E Orvieto, dichiarata città aperta per preservare la ricchezza del suo patrimonio artistico, si trova malgrado ciò a fronteggiare la furia distruttrice dei bombardamenti che ne dilaniano il territorio, arrivando a sfiorare l’altissima rupe di tufo. Ma per quale ragione, in una di quelle terribili notti di guerra, qualcuno decide di sfidare il coprifuoco aggirandosi tremante fra lapidi e croci? Cosa sotterra di così prezioso da rischiare la vita mentre dal cielo imperversa una pioggia fatale di spezzoni incendiari? E come mai, a distanza di più di sessant’anni, quel vecchio episodio sconosciuto torna a incidere sulla piccola comunità orvietana di cui la libraia Matilde Ferraris è entrata stabilmente a far parte?

Dicono del libro:

L’atteso seguito della La libraia di Orvieto, una black comedy che ha deliziato migliaia di lettori.
“Benvenuti nella meravigliosa provincia italiana. Un luogo così dolce, così calmo, così misterioso.
Quasi criminale.”
Giancarlo De Cataldo

“Valentina Pattavina è una scrittrice irresistibile.
Dov’era stata nascosta finora?”
Vincenzo Mollica

“Valentina Pattavina, la cui scrittura fresca è un piacere, esordisce in narrativa con una storia di ricerca interiore, di catarsi attraverso il viaggio e di amore per i libri, risorsa preziosa, oggetto sacro.”
Carlotta Vissani – D di Repubblica

L'autrice:

Valentina Pattavina (Catania 1968), dopo un’intensa attività nel mondo dello spettacolo, nel 1996 si è affacciata nell’editoria. Insieme a Vincenzo Mollica, dal 1999 ha curato la serie Parole e canzoni pubblicata da Einaudi Stile Libero e dedicata ai cantautori. Per la stessa collana, tra il 2008 e il 2010 ha scritto quattro monografie dedicate a Totò, Alberto Sordi, Paolo Villaggio e Ugo Tognazzi. Nel 2010 è uscito per le edizioni Fanucci il romanzo La libraia di Orvieto, che ha segnato il suo esordio nella narrativa.


sezione crimini violenti provv
Titolo: Sezione crimini violenti: Il primo caso dell'ispettrice Huss Autrice: Helene Tursten
Casa editrice: Fanucci Pag: 544
Costo: € 14,90

Mi scuso per la copertina che non delle migliori, ma tanto è il contenuto quello che conta no?
A maggio nelle librerie, Sezione crimini violenti: Il primo caso dell'ispettrice Huss è il primo romanzo di nove di una serie che vedrà come protagonista l'ispettrice Irene Huss e che è stata già tradotta in ben diciotto paesi. Ambientato in Svezia, paese dove la scrittrice è nata e vive, ci racconterà la storia di un suicidio, o meglio, di quello che si crede sia un suicidio. Un romanzo dove la società svedese viene mostrata in tutte le sue sfaccettature, anche quelle più oscure. Una donna piena di vita e piena di impegni Irene Huss che saprà tenerci incollati alla pagina.

Arriva in Italia la serie della Sezione Crimini Violenti, capitanata dall’ispettrice Irene Huss.
Oltre dieci romanzi scritti dalla svedese Helene Tursten, tradotta anche in America e Inghilterra, al pari solo di Henning Mankell e Stieg Larsson, e in altri sedici Paesi.
Otto film tratti dai suoi libri e oltre 350.000 copie vendute solo in Svezia

La trama:
Una sera piovosa di novembre. Un colpo sordo sulla ghiaia bagnata. I passanti del centro di Göteborg si radunano sotto il balcone al quinto piano di un palazzo signorile. L’ispettrice Irene Huss, il commissario Andersson e un’affiatata squadra di colleghi iniziano a indagare su ciò che sembra a tutti gli effetti un suicidio. L’improvvisa scomparsa di Richard von Knecht, abile uomo d’affari dell’alta borghesia di Svezia, risveglia enorme interesse nella stampa, mentre si cerca di ricostruire la tela delle persone a lui vicine. Tra marmi e oggetti d’antiquariato, tappeti persiani e legni intagliati, si dovrà scoprire cosa si cela dietro al mistero. Irene Huss non demorde e, passando dall’analisi di vecchi ritagli di giornale a mosse di arti marziali, tiene a bada l’eccentrica signora von Knecht, il silenzioso figlio e l’affascinante nuora-modella, gli amici milionari e quelli amanti del vino. Infine i sospetti si moltiplicano e contemporaneamente si restringono, l’immagine di partenza si frantuma.
Il primo romanzo di nove della serie che vede come protagonista l’ispettrice Irene Huss. Il romanzo di Helene Tursten ci mostra una visione d’insieme dell’attuale società svedese, del suo fondamento liberale incrinato dal razzismo, dalla droga e da una nuova ondata di criminalità. Questi elementi, che fanno da sfondo alla storia, attingono alle stesse tensioni che alimentano la scrittura di Henning Mankell, autore della fortunata serie del Commissario Kurt Wallander. La giovane investigatrice Huss aggiunge la propria complessità alle carte in tavola, e trascina la sua famiglia al centro di quelle pericolose forze che minacciano la società.


Dicono del libro:

“Un grandissimo successo.” 
ALA Booklist

“È un sollievo leggere un romanzo in cui il detective cerca di vivere una vita normale,
invece di affondare completamente nel baratro. Irene Huss, protagonista del romanzo
di Helene Tursten, è una quarantenne, moglie, madre, detective ed esperta di judo.”
January Magazine

L'autrice:

Helene Tursten è nata a Göteborg nel 1954. È appassionata di letteratura poliziesca, e prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, ha lavorato come infermiera e traduttrice. Sezione Crimini Violenti: il primo caso dell’ispettrice Huss è il suo romanzo d’esordio, grazie al quale è stata paragonata alla scrittrice britannica P.D. James. In Svezia, Danimarca e Regno Unito i romanzi di Helene Tursten hanno ispirato una serie televisiva di successo. Vive in Svezia con il marito e la figlia.

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