martedì 30 novembre 2010

Teaser Tuesdays - VIII -

 
"Teaser Tuesdays" è una rubrica ideata da MizB di Should Be Reading   

Eccoci come al solito con la rubrica del martedì, "Teaser Tuesdays".  Come funziona? Semplicissimo: 

  • Prendi il libro che stai leggendo 
  • Apri a caso una pagina del libro 
  • Riporta un breve passo della pagina 
  • Riporta titolo e autore del libro così chi ne è rimasto colpito potrà aggiungerlo alla propria Lista dei desideri 
  • Attenzione: niente spoiler!                                                                                               


Prima di mostrarvi il passo che mi è capitato vorrei precisare che oggi trasgredisco una delle regole scritte sopra (forse capiterà altre volte, mi perdonerete) ovvero quello di oggi non è un libro che sto leggendo, ma che ho letto. Credo che sia un libro molto bello e volevo darvene un assaggio, poi a giorni lo recensirò. 
Detto questo a me è capitato: 

Era una straordinaria cacciatrice di lucciole. Le lucciole si accalcavano intorno a lei. Sapeva che si era data da fare per catturarne un po' in tutta fretta per tirarmi su il morale, come faceva sempre quando ero di pessimo umore. Le lucciole brillavano nel barattolo sotto il suo mento, e quando mi vide sollevò entrambi i pollici. Era un gesto tipico di papà, per ciò mi misi a piangere. Eccomi qui, tra le braccia dell'uomo che mi voleva morta e non potevo farci assolutamente niente. Mi sentivo come una foglia sospinta giù lungo l'Honey Creek dopo un temporale. 








da Cantavamo nel buio di Lesley Kagen (pag. 118) 

venerdì 26 novembre 2010

Le Café des écrivains - IV -

Le Café des 


écrivains


 

Cari lettori eccoci con la rubrica del venerdì su i grandi classici della letteratura mondiale. 
Oggi tocca ad un classico della letteratura americana, Via col vento
Inutile dire che quando si pensa a Via col vento il primo collegamento che ci viene in mente è con il film, ma innanzi tutto è un libro e devo dire un bellissimo libro. 
Devo confessare che la lettura di questo romanzo non ha radici remote, bensì è stato uno dei libri letti questa estate e mentre gli altri giocavano a beachvolley, facevano il bagno nell'Adriatico e si crogiolavano al sole della riviera del Conero, io mi struggevo per la storia d'amore fra Rossella e Rhett. Però ridurre Via col vento ad una semplice e banale storiella romantica sarebbe screditare le 900 pagine (o giù di lì) del capolavoro di Margaret Mitchell. 
Se qualcuno avesse bisogno di una "spolveratina" alla storia, eccovi accontentati: 

Rossella O'Hara è la viziata e capricciosa ereditiera della grande piantagione di Tara, in Georgia. Ma l'illusione di una vita facile e agiata si infrangerà in brevissimo tempo, quando i venti della Guerra Civile cominceranno a spirare sul Sud degli Stati Uniti, spazzando via in pochi anni la società schiavista. Il più grande e famoso romanzo popolare americano narra così, in un colossale e vivissimo affresco storico, le vicende di una donna impreparata ai sacrifici: la tragedia della guerra, la decimazione della sua famiglia, la necessità di dover farsi carico della piantagione di famiglia e di doversi adattare a una nuova società. E soprattutto la sua lunga, travagliata ricerca dell'amore e la storia impossibile con l'affascinante e spregiudicato Rhett Butler, avventuriero che lei comprenderà di amare solo troppo tardi... 

Da dove cominciare? Beh, intanto inizio col dire che mi sono avvicinata al libro non tanto per conoscere la storia che ne veniva narrata, perché già la conoscevo sebbene non in tutti i suoi risvolti, ma per vedere come un'americana potesse presentare la Guerra di Secessione e mi si è aperto un mondo. Da bravi europei studiamo la storia europocentrica e quello che è accaduto altrove lo conosciamo superficialmente, avevo studiato questo periodo della storia americana ma non potevo dire di conoscerlo a sufficienza e quindi avevo in mente ciò che era successo solo a grandi linee. Un altro scoglio da superare è stato la mia puzza sotto il naso da filo-yankees; sì, perché essendo cresciuta con i romanzi di Louisa May Alcott i Confederati non mi stavano molto simpatici, senza contare che il Sud era schiavista, aveva il KKK e tutti gli altri stereotipi: diciamo che difendevo a spada tratta gli Stati Uniti d'America, nel vero senso della parola,  ovvero gli unionisti. E' stato quindi estremamente interessante trovarsi catapultati in un libro in cui il nemico aveva la giacca blu (unionisti) e non grigia (confederati) e si amava vivere la vita con tranquillità e spensieratezza, prima che la guerra distruggesse ogni equilibrio. 

Inutile dire che sono rimasta affascinata da questo mondo e dai suoi personaggi. Margaret Mitchell è veramente brava a bilanciare narrazione storica e vicende dei personaggi del libro, ogni individuo viene tratteggiato con maestria, mettendone in luce anche gli aspetti più reconditi e meschini. E Rossella, la protagonista indiscussa, è il personaggio più complesso di tutti; da bambina viziata conoscerà le pene della guerra e dovrà adattarsi ad ogni sciagura cercando di trarre sempre profitto da ciò che le capitava. In questo lei è maestra, raramente si vedono personaggi così freddamente calcolatori che però riescono a farsi amare dal lettore, Rossella è una di questi. E poi c'è Rhett, l'uomo più affascinante che una donna possa conoscere. Col suo fare disinvolto e anticonformista, si pone come l'unico capace di tener testa ad una donna come Rossella. Il loro amore sarà tormentato come il periodo storico che stanno attraversando, ma l'ironia di questo uomo su tutto ciò che lo circonda sembra essere il simbolo di una nuova mentalità americana che però, a mio parere, non è riuscita a far breccia nelle menti dei suoi connazionali. 
Mi scuso già in partenza, ma non posso non dichiarare che le figure di Ashley e di sua moglie Melania non sono entrate nelle mie grazie, essi rappresentano l'America perbenista, di quelli che voglio essere buoni a tutti i costi, ma che nel loro profondo covano pulsioni di altro tipo (parlo soprattutto per Ashley). 

Una cosa che ho fatto fatica ad accettare nel libro è che i nomi di alcuni protagonisti sono stati cambiati. So che questa operazione è dovuta all'enorme successo del film che ha fatto conoscere al grande pubblico i  personaggi con i nomi a loro "appioppati" negli anni quaranta, ma sinceramente mi è dispiaciuto. Me ne farò una ragione, perché ormai Rossella è Rossella e chiamarla Scarlett fa strano. 

Detto questo so di non aver presentato i libro in maniera esaustiva e come avrei voluto, ma alla fine il mio intento era quello di rispolverarvi questo grande classico, dove gioia e dolore si intrecciano in una morale, davvero americana, del self-made man, dell'uomo che si fa da solo che risorge dalle sue ceneri e dove la frase con cui si conclude il libro, ormai passata alla storia, va letta come lo slogan di una nazione che vuole essere capace di reinventarsi (non a caso il libro è uscito nel 1936 e lo spettro della Grande Depressione aleggiava ancora nell'aria). 

Un libro che ho avuto il piacere di scoprire per assaggiare un po' di Sud. 


giovedì 25 novembre 2010

Giovedì in Giallo - VII -

Cari lettori oggi è giovedì ed ecco una nuova puntata di Giovedì in Giallo,  la mia rubrica dove cercherò di aggiornarvi su tutte le novità (ma anche rispolverando qualche titolo che magari ci era sfuggito) per quanto riguarda il mondo dei libri gialli, thriller, suspence, mystery, ect... 


Fino al 30 novembre la Marsilio fa un regalo agli amanti del giallo: Sconto del 25% su tutta la collana Giallosvezia!! Tra i tanti libri proposti (gli altri potete vederli qui) ve ne voglio segnalare due in particolare. 


Il primo si chiama Finché morte non ci separi di Liza Marklund, autrice di altri gialli/thriller di successo pubblicati in questa collana ovvero Il lupo rosso e Il testamento di Nobel. Una nuova storia densa di mistero, dove le vite dei personaggi sono stravolte dai sospetti, dalla vendetta e dalla gelosia. 
Ecco la trama: 


In una notte di giugno, qualcuno uccide il commissario di polizia David Lindholm nel suo letto: un colpo alla testa e uno al ventre. La moglie Julia è in stato di shock, il figlio di quattro anni scomparso. E su Julia che si concentrano tutti i sospetti, sembra trattarsi di una vendetta per gelosia. Ma è davvero così? E davvero David Lindholm era un poliziotto esemplare come tutti sostengono? Annika Bengtzon, sopravvissuta all'incendio della propria casa e rientrata a pieno ritmo alla redazione della Stampa della sera, è convinta che le indagini abbiano seguito una pista sbagliata. Ma deve lei stessa capire quali siano i motivi che la spingono a cercare con tanto accanimento la verità. È la sua passione per la giustizia, o forse sta solo identificandosi con il destino di una donna tradita? La sua nuova inchiesta la porta all'interno del corpo di polizia e nel cuore del sistema giudiziario, costringendola a un confronto con se stessa e a rimettere ordine nella sua vita, così sconvolta dalla gelosia.

Il secondo libro è invece ambientato in Norvegia e si intitola Il quarto complice di  , autore anche di L'uomo in vetrina e Un piccolo anello d'oro. Un romanzo dove si ritrovano le atmosfere del poliziesco, che quasi ricordano i vecchi film noir o gangster. Questa la storia: 


Elisabeth ha i capelli neri e gli occhi di un blu profondo, le mani sottili avvolte in guanti di pelle lucida. È così che la ricorda l'ispettore Frank Frølich, un'immagine che si è radicata nel suo inconscio dal giorno in cui si è gettato su di lei per proteggerla da una sparatoria. Ma Elisabeth ha un fratello che nel mondo della malavita della capitale norvegese tutti conoscono, e il problema è che non gliene ha mai parlato. Accecato dalla passione, Frølich si lascia trascinare in un gioco molto pericoloso e finisce per essere lui stesso coinvolto in un caso di omicidio. Prima di potersi liberare dalle accuse, e dall'ossessione per una donna che continua a sfuggirgli, dovrà vivere sulla sua pelle la violenza e la desolazione dei bassifondi di una Oslo insolita, questa volta non solo per fare giustizia, ma anche chiarezza dentro di sé. Con il nuovo caso di Gunnarstranda e Frølich, Kjell Ola Dahl, esponente della più raffinata tradizione del giallo scandinavo, ha scritto una versione contemporanea del classico hard-boiled, dove spogliarelliste ciniche, gangster, uomini d'affari corrotti e una indimenticabile femme fatale arricchiscono la trama di un poliziesco degno di Hammett e Chandler.

Infine per gli amanti dei gialli ma che non disdegnano il soprannaturale, vi segnalo tre libri tutti di John Ajvide Lindqvist. 

Lasciami entrare
(da cui è stato tratto un film nel 2008. Qui trovate il trailer)
A Blackeberg, quartiere degradato alla periferia ovest di Stoccolma, il ritrovamento del cadavere completamente dissanguato di un ragazzo segna l'inizio di una lunga scia di morte. Sembrerebbe trattarsi di omicidi rituali, ma anche c'è anche chi pensa all'opera di un serial killer. Mentre nel quartiere si diffonde la paura, il dodicenne Oskar, affascinato dalle imprese dell'assassino, gioisce segretamente sperando che sia finalmente giunta l'ora della rivalsa nei confronti dei bulletti che ogni giorno lo tormentano a scuola. Ma non è l'unica novità nella sua vita, perché Oskar ha finalmente un'amica, una coetanea che si è appena trasferita nel quartiere. Presto i due ragazzini diventano più che semplici amici. Ma c'è qualcosa di strano in Eli, dal viso smunto, i capelli scuri e i grandi occhi. Emana uno strano odore, non ha mai freddo, se salta sembra volare e, soprattutto, esce di casa soltanto la notte... "Lasciami entrare" è una tenera e crudele storia d'amore, vendetta e vampiri, un racconto fantastico e commovente sul dolore dell'infanzia e la forza dell'amicizia, dove sangue e orrore devono piegarsi alla potenza dell'amore e alla voglia di vivere. 

L'estate dei morti viventi

 Stoccolma è sull'orlo del caos. Dopo un'ondata di caldo torrido, in città si è creato un campo elettrico di grande intensità. Le lampade non si spengono, gli apparecchi elettrici non si fermano, i motori continuano a girare. Poi si scatena un'emicrania collettiva. Si diffonde la notizia che negli obitori i morti si stanno risvegliando. C'è un giornalista, il cui nipote è appena stato seppellito, che si chiede se anche i morti sotto terra stiano riaprendo gli occhi. E un'anziana signora, in attesa del funerale del marito, che sente bussare alla porta in piena notte. E ancora, un uomo disperato che prega Dio di riportare in vita la moglie. Ma poi quando i morti tornano, cosa vogliono? Quello che vogliono tutti: tornare a casa. E riaverli con sé, non è esattamente come ci si aspettava.

Il porto degli spiriti 
Una appassionante e commovente storia di fantasmi dall’autore di "Lasciami entrare". Annunciato come il prossimo progetto cinematografico comune di John Ajvide Lindqvist e Tomas Alfredson dopo la pluripremiata versione per il grande schermo del primo romanzo --- n una bellissima giornata d'inverno, dall'alto del faro di Gåvasten, Anders ammira con la moglie e la figlioletta Maja la distesa di ghiaccio e neve ai loro piedi. Attirata da qualcosa che nessuno è in grado di distinguere, la bambina corre fuori, e l'incubo comincia. Maja sparisce: non ci sono impronte né tracce di alcun genere, non c'è nulla per chilometri intorno che possa offrire un nascondiglio. Qualche anno dopo, solo e disperato, Anders torna all'isola, e qui Maja (ma è davvero lei?), gli fa sapere di essere ancora nel suo mondo, ma in un posto dove lui non può raggiungerla. Nella sua ricerca senza sosta, esplorando il passato segreto di Domarö, Anders arriverà fino al cuore misterioso del mare: per trovare la persona che ama dovrà attraversare l'abisso. 

 

mercoledì 24 novembre 2010

W W W ...Wednesdays - VII -

@http://shouldbereading.wordpress.com   


Eccoci al nostro consueto appuntamento con W W W...Wednesdays, allora siete pronti? 

Cos'è W W W Wednesdays? E' una specie di gioco, basta rispondere a tre semplici domande:  
  • What are you currently reading?  (Cosa stai leggendo?)
  • What did you recently finish reading? (Cosa hai appena finito di leggere?)
  • What do you think you'll read next? (Quale sarà il prossimo libro che leggerai?)  
Queste sono le mie risposte:  

What are you currently reading? 
Adesso sto leggendo due libri che mi sono arrivati con le catene di lettura su Anobii, sono due cose molto diverse ma allo stesso tempo estremamente interessanti. Il primo si chiama Matilde danza sulla riva di Andrea Cabassi ed è una raccolta di storie; il secondo è Il giardino delle esperidi di Dianora Tinti e parla della storia di Egle, di se stessa e della sua famiglia. 
                   

                                                                                                       











What did you recently finish reading?  
Ho appena finito di leggere Lezioni di volo per principianti di Beth Hoffman. Un libro che mi è proprio piaciuto, ma non mi dilungo qui perché a breve scriverò la recensione in modo da potervene parlare meglio. 

 

What do you think you'll read next?  
Anche se dovrei cominciarmi a preoccupare per gli esami in cantiere metto sicuramente altri libri da leggere e credo proprio che domani (o a giorni) acquisterò l'ultimo di Brunonia Barry, La ragazza che rubava le stelle. Penso che mi piacerà, per lo meno la copertina è fantastica.  
 


martedì 23 novembre 2010

Teaser Tuesdays - VII -

 
"Teaser Tuesdays" è una rubrica ideata da MizB di Should Be Reading   


Eccoci come al solito con la rubrica del martedì, "Teaser Tuesdays".  Come funziona? Semplicissimo: 

  • Prendi il libro che stai leggendo 
  • Apri a caso una pagina del libro 
  • Riporta un breve passo della pagina 
  • Riporta titolo e autore del libro così chi ne è rimasto colpito potrà aggiungerlo alla propria Lista dei desideri 
  • Attenzione: niente spoiler!     

A me è capitato: 

"I visitatori che circondavano il quadro stavano quasi per piangere. Sembrava che tutti gli stili e le deviazione del gusto, arroganti e sbagliate, avessero intonato insieme un inno silenzioso alla Creazione. Cartkov stava immobile davanti al quadro, a bocca 
aperta; solo quando i visitatori e gli esperti iniziarono a farsi sentire, a giudicare il quadro e a chiedergli la sua opinione, ritornò in sé. Voleva assumere un'aria disinvolta ed esprimere un giudizio di quelli da artista consumato, del tipo: <<Sì, certo, è vero, non si può negare il talento di questo pittore; qualcosa c'è; si vede che voleva esprimere qualcosa; però quanto alla sostanza...>> E poi ovviamente aggiungere delle lodi che avrebbero fatto stare male qualsiasi artista. Avrebbe voluto, ma non riuscì a spiccicare una parola, scoppiò a piangere e a singhiozzare e come un pazzo corse fuori dalla sala."  



da Racconti di Pietroburgo di Nikolaj Gogol' (pag. 130) 

lunedì 22 novembre 2010

Le Café des écrivains - III -

Le Café des écrivains 
 


Cari lettori, scusatemi se questo fine settimana non sono riuscita ad aggiornare il blog ma è stato un week-end parecchio denso....Comunque tornando a noi, ecco una nuova puntata de Le Café des écrivains, la rubrica sui classici. 
In questa puntata vi volevo parlare di uno dei grandi classici per eccellenza, Guerra e pace
Non so chi di voi abbia letto questo libro e mi rendo conto che la sua mole imponente non invoglia certo alla lettura, ma se vi posso dare un consiglio, invito tutti a scoprire il fantastico mondo creato da Tolstoj. 
Riassumere la trama di un libro che consta di ben 1056 pagine non è un impresa semplice, ma per darvi un'idea (per chi già non l'avesse) di ciò che parla, vi riporto alcuni stralci della presentazione della Newton Compton nella sua ristampa nella collana i Mammut. 


Il romanzo racconta la storia di due famiglie aristocratiche, i Bolkonski e i Rostòv, in una Russia sconvolta dalla guerra e dall’invasione napoleonica. Raramente è dato di leggere un’opera in cui i destini individuali dei personaggi principali – fra cui spiccano Nataša Rostòva, il principe Andréi Bolkonski e il conte Pierre Bezuchov – si intrecciano in modo così perfetto con gli avvenimenti storici e militari. L’epopea del popolo russo, il rapporto fra personalità individuale e collettività, i grandi temi filosofici dell’Ottocento e l’interrogazione sul senso della Storia si fondono in questa grandiosa narrazione tolstojana. 






Parlare di Guerra e pace non è facile, perché questo non è un semplice romanzo ma è lo spaccato di vita di un popolo, è l'insieme delle esistenze dei suoi personaggi, è il ragionamento filosofico di un uomo sulla propria nazione. 
Da amante della Storia ho apprezzato la bravura con la quale Tolstoj riesce ad unire reale e fittizio senza nessun tipo di forzatura; Nataša, Andrej, Pierre si muovo con disinvoltura nel mondo della Storia reale, quella con la S maiuscola, dove si aggirano al contempo Napoleone, le truppe francesi e lo zar Alessandro I. Le vicende che si susseguono nel libro sono molteplici, come numerosi sono i suoi personaggi, ma è difficile non appassionarsi ad ognuno di loro (o quasi). 
Pierre Bezuchov, forse in quanto alter ego dell'autore stesso, è uno dei personaggi più complessi di tutto il romanzo; la profondità con cui viene tratteggiato ci dà la possibilità di conoscere a fondo il suo animo e il suo incessante bisogno di ricerca. Estremamente interessante è la descrizione del suo ingresso nella massoneria, dove Tolstoj ci guida nel complesso rituale per entrare all'interno della società segreta e rende partecipe il lettore del percorso di crescita che compie il suo personaggio. 
Poi c'è Andrej Bolkonskij, l'intelligente e sarcastico principe, attratto in un primo momento da una gloria prettamente militare. Sarà attraverso i suoi occhi che Tolstoj ci farà rivivere la battaglia di Austerlitz. Ma non sarà la guerra a sconvolgere la vita di Andrej, perché l'unica che toccherà veramente nel profondo la sua esistenza è Nataša Rostova, affascinante fanciulla conosciuta ad un ballo. 
Sicuramente è lei,  Nataša, il personaggio più fresco e innocente di tutto il romanzo. Bella quanto spontanea, fa innamorare di sé i due protagonisti maschili con la sua anima pulita, a differenza dell'altrettanto bella ma corrotta Hélène. Da simpatica acerba tredicenne, Nataša saprà diventare una donna affrontando le sofferenze fino a raggiungere un amore e una serenità di certo meritate. 
Finito di leggere questo libro, ti rendi conto di essere cresciuto con i personaggi che ti hanno accompagnato lungo tutta la storia e avrai nostalgia delle loro vite, perché in modo quasi inspiegabile ognuno di loro ha arricchito un parte di te. 
Se volete leggere un grande romanzo ambientato in una grande nazione quale la Russia degli zar, Guerra e pace saprà guidarvi in questo affascinante mondo.



giovedì 18 novembre 2010

Giovedì in Giallo - VI -

Carissimi, è arrivato giovedì e ha portato con sé Giovedì in Giallo,  la mia rubrica dove cercherò di aggiornarvi su tutte le novità (ma anche rispolverando qualche titolo che magari ci era sfuggito) per quanto riguarda il mondo dei libri gialli, thriller, suspence, mystery, ect...  


Oggi vi propongo due libri che secondo me sono molto interessanti. 
Il primo è Una faccenda privata di Greg Iles, pubblicato presso Piemme. 
Dopo numerosi successi e un film 24 ore con Charilze Theron e Kevin Bacon tratto da un suo libro , arriva nelle librerie la sua ultima fatica e si prospetta davvero intrigante, ecco la trama: 


Al ritorno dal lavoro Laurel trova la macchina di Warren, suo marito, già parcheggiata nel vialetto. È arrivato prima del solito, in casa la accoglie un silenzio pesante, minaccioso. Di Warren nessuna traccia. In cucina solo un odore di cibo bruciato... Poi il grande soggiorno illuminato si apre di fronte a lei e Warren è lì, seduto, pallido, sconvolto, gli occhi scavati dalla paura, con indosso gli stessi vestiti del giorno prima. In mano una pistola e sul tavolino accanto a lui una lettera. Laurel conosce bene quella lettera, gliel'ha scritta Danny, il suo amante, firmandola semplicemente "Io". E Laurel capisce. Quello che Warren stava cercando quella stessa mattina tra i libri del soggiorno non erano i documenti comprovanti la frode fiscale della clinica dove lavora, in cui è coinvolto, ma le prove del suo tradimento. Ha così inizio il giorno più terribile del loro matrimonio. Mentre fra le mura di casa un vortice di tensione travolge marito e moglie, fuori la polizia cerca di organizzare un'irruzione per arrestare Warren, che nel frattempo si è reso colpevole anche dell'omicidio di un poliziotto e che, ormai impazzito, ha deciso di non liberare la moglie finché non avrà scoperto l'identità del suo amante. 

Sempre di questo autore sono: 

  • L'uomo che rubava la morte  
  • Ore di terrore 
  • La regola del buio 
  • Il sorriso dei demoni 
  • Un gioco inquieto 
  • Il pianto dell'angelo 
  • La memoria del fiume
  • Il progetto Trinity  
L'altro libro che vi propongo è uscito presso l'editore Cinquemarzo e si chiama Le verità di fango. Enigma rosso di un italianissimo Pietro Atzeni, scrittore de Il mistero delle 99 tavoletted'argilla rossa
Ecco come ne parla Rebecca Palagi nella sua prefazione al romanzo: 
 Appena terminata la lettura di quest'opera letteraria, viene spontaneo cercare di catalogarla in un genere. Thriller? Noir? Saggio? Si, tutti e tre insieme, perché questo romanzo ha tra le proprie caratteristiche vincenti, quella di essere l'unico nel suo genere, poiché ad oggi non ha termini di paragone con nessun altro genere letterario del panorama italiano. È un'analisi sistematica del nostro Paese, un'analisi racchiusa dentro parole di personaggi apparentemente senza volto, sconosciuti, figli illegittimi nati dall'unione di inchiostro e fantasia. Ma col passare delle pagine, questi personaggi diventano persone, spuntano dei volti, e in qualche caso anche dei nomi... E il sistema che li racchiude, e racchiude anche tutti noi in una spire pericolosa tra l'inganno e l'illusione, si fa sempre più chiaro, con lo scorrere delle pagine e dei paragrafi. Pietro Atzeni ha usato un linguaggio a metà tra il discorsivo comunemente conosciuto nel pour-parler e il trattato di economia aziendale, con le giuste riflessioni e le pause adatte per consentire alla mente di sviluppare diapositive, che poi diventeranno fotografie del nostro tempo, del nostro Stato. Ecco, ne “Le verità di fango”, si assiste proprio, in una camera oscura, alla creazione di un'immagine nitida anche se complessa, non senza un boccone di acido che può cogliere il lettore di fronte appunto ad una tale verità, ad una tale “impressione” che questo libro ha il potere di fermare nelle pellicole delle nostre anime. E quando si chiude l'ultima pagina, si ha la sensazione di non riuscire più a guardare il mondo con gli stessi occhi, come se appunto quella macchina fotografica e soprattutto, in questa metafora, l'occhio sapiente ed esperto del fotografo che porta il nome di Pietro Atzeni, avessero per sempre immortalato in noi la solida consapevolezza di vivere in un'argilla fangosa che, nel momento in cui cuocerà, ci vedrà per sempre fossili prigionieri di un sistema acquitrinoso.

Allora che ne pensate?? 

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