Recensione The sky is everywhere + Giveaway

 

Solo ieri è giunto tra le mie mani e neanche ventiquattro ore dopo mi sono innamorata di The sky is everywhere di Jandy Nelson. Dire che l’ho letto tutto d’un fiato è riduttivo, l’ho letteralmente divorato e mi sono lasciata completamente sommergere dal turbinio di emozioni che scaturiscono da questo romanzo. Sono felicissima, quindi, di presentarvi la mia recensione e di offrire a un fortunato o a una fortunata di voi la possibilità di vincere una copia di questo dolcissimo e romanticissimo libro.

Forse in molti ne hanno già sentito parlare e conoscono la trama, ma per chi non sapesse di cosa parla The sky is everywhere basta che clicchi QUI per poter vedere il post di presentazione di questa novità Lain Fazi.

La mia recensione

The sky is everywhere è il romanzo d’esordio di Jandy Nelson e ha stregato milioni di lettori con la sua storia piena di sentimenti e di amore. Perdersi tra le sue pagine è stato facilissimo e sebbene sia uno young adult e io non sia poi così tanto “young adult”, ha saputo farmi vivere lo stesso susseguirsi incessante di emozioni che caratterizza la protagonista.

Lennie, vero nome Lennon come il ben famoso John, ha vissuto la sua vita ricoperta dall’affetto di sua sorella maggiore Bailey, di sua nonna e di suo zio Big. Lennie era felice della sua vita pigramente perfetta: i bagni al fiume, la lettura e rilettura di Cime tempestose, l’ammirazione smodata per la sorella, il suo clarinetto e la musica. Quello che Lennie non poteva prevedere era che Bailey potesse scomparire dalla sua vita, come aveva fatto la loro madre, fuggita non si sa dove per dare sfogo al suo “gene dell’irrequietezza”, come lo definisce la nonna, e abbandonando così le figlie ancora piccole. Bailey non è fuggita, ma se n’è andata per sempre, il suo cuore ha improvvisamente smesso di funzionare e l’ha lasciata accasciarsi durante le prove di Romeo e Giulietta. Senza Bailey, Lennie ha completamente perso la bussola; si rifugia nella loro stanza e non ha il coraggio di mettere da parte nessuna delle cose di Bailey, nemmeno la biancheria ammucchiata sopra la sedia.

Lennie ha diciassette anni e si rifiuta di pensare che sua sorella, invece, non vedrà il futuro, non potranno crescere insieme, confidarsi all’interno del “Santissimo ventre della zucca”, come chiamano la loro camera dopo che Bailey ha deciso di pitturare di arancione le pareti.

C’era una volta due sorelle

che non avevano paura del buio

perché il buio era abitato dalla voce dell’altra

perché anche quando la notte era scura

e senza stelle

loro tornavano a casa insieme dal fiume

giocando a chi resisteva di più

senza accendere la torcia,

non avevano paura perché a volte a notte fonda

si stendevano sul sentiero

a guardare in su finché non tornavano le stelle

e quando ricomparivano

sollevavano le braccia per sfiorarle

e le toccavano davvero.

Questa è una delle tante poesie che Lennie scrive in continuazione, nei posti più disparati, su supporti altrettanto improbabili (una carta di uno snack, un bicchiere di carta vuoto, sul retro di una busta, ecc.) per poi consegnarli al caso, seppellendoli in giardino, lasciandoli svolazzare al vento o infilandoli tra i libri della biblioteca di Clover. È il suo modo per ricordare Bailey e per fermare su carta, o qualsiasi altro materiale, frammenti della loro vita insieme.

Il dolore è qualcosa che la dilania dentro, che la ferisce e la rende inquieta, ma a Lennie sta succedendo anche qualcos’altro. Sta crescendo, sta diventando donna e gli ormoni sono in subbuglio. E così cresce il dissidio interiore della nostra protagonista, divisa tra la sofferenza straziante di non avere più Bailey al proprio fianco e la voglia irrefrenabile di baci, coccole e carezze.

Senso di colpa. Quello che attanaglia Lennie ogni volta che si rende conto di guardare un ragazzo in un modo più insistente, voglioso per la precisione. Ultimamente, poi, le sta capitando sempre più spesso ed è tutta colpa di due ragazzi: Joe e Toby.

Joe Fontaine è lo splendido ragazzo arrivato dalla Francia, polistrumentista e “sventolatore” di ciglia di cui tutte sono rimaste folgorate. Lennie non può fare a meno di pensare a lui, al suo sorriso che illumina i due emisferi terresti e a quanto le piacerebbe vivere a pieno i sentimenti che sente nei suoi confronti. Ma Joe non è il solo a martellare la testa e gli ormoni di Lennie; c’è anche Toby, il taciturno Toby, il ragazzo di Bailey. Niente può essere più meschino e imbarazzante, eppure tra loro due c’è la sintonia scaturita da un’assenza. Entrambi credono di non poter vivere senza Bailey e stare insieme e baciarsi sembra l’unico modo per unire i loro cuori infranti e ridare vita a quello della loro amata scomparsa.

Impossibile non amare Lennie e il suo continuo struggersi, la simpatia nei confronti di questo personaggio fragile e allo stesso tempo risoluto nasce nell’istante stesso in cui il lettore la incontra. Il mondo che circonda Lennie è così particolare e colorato, anche se a volte lei non riesce a vederlo, che dà la sensazione di essere immersi in una tavolozza piena di colori. Lo zio Big con le sue strampalate idee, gran fumatore di canne e arborista è il migliore zio che Lennie possa avere, mentre sua nonna si perde tra i fiori del suo magnifico giardino a cui tiene più della sua stessa vita e dipinge aeree signore verdi. Una famiglia stramba quella dei Walker, dove ognuno cerca di metabolizzare a modo suo la perdita improvvisa che li ha colpiti.

Un romanzo fresco che colpisce per la naturalezza con cui vengono trattati temi come la perdita di una persona cara e il rimescolamento delle sensazioni che l’adolescenza porta con sé. I sentimenti di Lennie sono amplificati dalla giovane età, dal suo essere innamorata, dal dolore e dal senso di colpa, perché è lei quella che continua a vivere e non Bailey, è lei che si sta innamorando per la prima volta e sente di essere più leggera delle nuvole in cielo, mentre Bailey si trova sotto la umida terra.

Jandy Nelson ha saputo creare uno young adult diverso da quelli che siamo soliti vedere in questi ultimi tempi. Qui non ci sono esseri soprannaturali, ma solo la vita, quella vera, che irrompe in tutta la sua potenza e ti lascia senza fiato, che tu lo voglia o no. Un romanzo romantico, ma mai melenso, fatto di scambi di battute frizzanti e con un lessico che è diretto, spontaneo e pieno di modi di dire originali che in più occasioni strappano un sorriso.

L'anima di Lennie si muove di moto perpetuo e l’energia che pulsa nelle sue vene è così forte che attraversa la pagina e invade anche il lettore.

" Il dolore è per sempre. Non scompare, diventa parte di te, passo dopo passo, respiro dopo respiro. Non smetterò mai di soffrire per la morte di Bailey perché non smetterò mai di amarla. È così. Il dolore e l’amore vivono intrecciati, non esiste uno senza l’altro. Non posso fare che questo, volerle bene, e cercare di vivere come faceva lei, con coraggio, energia e gioia. "

Sono stata combattuta sul voto da assegnare, ma devo dire che alla fine questo romanzo mi ha colpito così tanto che ho deciso di assegnare il massimo del punteggio. Quindi...
VOTO DEL BLOG:

 Best Book Ever. Libro da leggere ad ogni costo.

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Avete tempo per partecipare al concorso fino alla mezzanotte del 21 giugno.

Il primo classificato si aggiudicherà la copia del libro.

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