lunedì 14 marzo 2011

Recensione: La notte ha occhi curiosi di Gin Phillips

 
Titolo: La notte ha occhi curiosi Autrice: Gin Phillips
Casa editrice: Piemme Pag: 304
Costo: € 17,00

Cari lettori, oggi voglio proporvi la recensione dell'ultimo libro che ho letto, La notte ha occhi curiosi di Gin Phillips.
Uscito ad ottobre 2010, quindi non molti mesi fa, questo libro aveva attirato la mia attenzione per via del titolo e anche della copertina. La prima cosa che faccio quando mi colpisce il titolo di un libro tradotto in italiano è quella di andare a vedere il titolo originale per scoprire se la traduzione sia stata letterale (cosa che non avviene quasi mai) oppure "liberamente tratta" dal traduttore/casa editrice.
Effettivamente qui ci troviamo davanti ad uno dei classici casi in cui il titolo si presenta completamente diverso, ma, ad essere sinceri, il titolo originale non avrebbe colpito il mio occhio scrutatore con il suo The Well and the Mine.
A libro letto, non riesco a capire fino in fondo la scelta fatta per il titolo italiano o, perlomeno, nei avrei in testa di più calzanti, ma credo che in fin dei conti descriva in maniera abbastanza efficace lo spirito che anima quello che può essere definito il personaggio principale della storia, Tess.
Prima di cominciare con la recensione vera e propria, però, eccovi la trama:

Dopo cena, quando il resto della famiglia si mette a chiacchierare davanti a casa, la piccola Tess preferisce starsene per conto suo nella veranda sul retro. Quella sera d'agosto, lo spicchio di luna ritagliato nel cielo non basta a farle luce. Eppure, nel nero, Tess scorge una figura femminile che si avvicina furtiva con un fagottino in braccio: lo culla come se fosse un bambino, poi lo getta nel pozzo. Infine si allontana, credendo di non essere stata vista. Nessuno da ascolto a Tess, finché il corpo privo di vita di un neonato viene davvero ripescato dal pozzo. Ma il mondo degli adulti non può permettersi di abbandonarsi allo sconcerto. È il 1931 e bisogna ancora fare i conti con la grave crisi economica che ha colpito Carbon Hill, cittadina mineraria dell'Alabama, così come tutta l'America. Anche a casa di Tess si lotta contro la povertà. La bambina però non riesce a togliersi dalla testa quel tonfo nell'acqua: quasi un grido con cui il pozzo implorava il suo aiuto. Decide allora di scoprire chi sia la donna misteriosa. Insieme alla sorella, comincia a indagare nel vicinato, alimentando sospetti e scovando segreti. Ma se l'enigma del pozzo svelerà i lati più oscuri di quella comunità, ne metterà soprattutto in luce l'onestà e la solidarietà con cui affronta, unita, quei tempi così duri. E sarà per Tess un'indimenticabile lezione di vita.

La storia si svolge in un luogo e in un periodo storico che non conoscevo in tutte le sue sfaccettature. La Grande Recessione, il duro lavoro delle miniere di carbone, la divisione tra bianchi e neri, queste sono le grandi impalcature che reggono lo scenario del libro, ma sullo sfondo vediamo muoversi un mondo estremamente più ricco, variegato, che ci racconta la vita di un'Alabama sconosciuta ai molti, ma che sa colorare di varie sfumature il paesaggio e le persone che la popolano. 
Con la freschezza di un quadro dalle tinte vivaci, l'autrice riesce a mettere in campo le voci di un'intera famiglia, i Moore, dove il racconti di ogni singolo componente si susseguono nel narrare l'avvicendarsi degli avvenimenti che segnano lo scorrere del tempo a Carbon Hill. 
Tutto ha inizio con un evento drammatico: il ritrovamento del corpo di un neonato gettato nel pozzo dei Moore sotto gli occhi di una sconvolta Tess. Un evento che scuote nell'animo l'intera famiglia e che li porta a chiedersi quale donna possa mai arrivare a compiere un gesto simile. Cattiveria? Pazzia? O solamente estrema povertà? Sono a questi pressanti interrogativi che cerca di rispondere Tess e, aiutata da sua sorella Virgie, inizia la sua personale indagine volta a scovare la madre colpevole. 
L'intero racconto, però, non assume mai le tinte di un giallo, bensì con estrema semplicità e limpidezza offre al lettore uno spaccato di vita dove il sapore della terra o l'odore della polvere di carbone diventano sempre più reali pagina dopo pagina. 
Cinque voci raccontano la storia che li vede crescere e maturare come persone e come individui, cinque voci che riportano i loro pensieri, i loro problemi, ma anche i loro progetti che cercano di farsi strada in un mondo segnato dai pregiudizi e dalla povertà. La ricerca del perché una madre possa aver compito un gesto così drammatico e incomprensibile diventa la ricerca dei perché di una vita e di un mondo, che spesso mostra quanto sia radicata nelle profondità dell'animo umano la paura dell'altro, sempre percepito come negativo. 
Leggere questo libro diventa, quindi, un'occasione per crescere, riflettendo con se stessi e confrontandosi con i personaggi che popolano Carbon Hill, perché in ciascuno di loro possiamo intravedere il nostro modo di fare e di pensare. 
Qualcuno potrebbe obiettare che il mondo è cambiato, che sono passati più di settantanni dal periodo in cui è ambientata la vicenda, ma forse, se si scava in profondità, ritroveremmo le stesse dinamiche sociali, gli stessi comportamenti e, spesso, gli stessi pregiudizi.
Un bel romanzo corale sulla vita e su tutte le sfaccettature dell'animo umano.

VOTO DEL BLOG:

 Great Book. Gran bel libro, da non perdere.

L'AUTRICE: 

Giornalista freelance per quasi dieci anni, Gin Phillips vive a Birmingham con il marito, i figliastri e il suo schnoodle.
Con il suo libro d'esordio, La notte ha occhi curiosi, Gin Phillips dà voce alla terra dove è nata, l'Alabama, ricreando uno scenario estremamente vivido, frutto di ricerche e dei racconti di famiglia. 

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