Ecco in arrivo la nuova puntata di Giovedì in Giallo. Pronti per nuovi e intriganti romanzi?
Ambientato nella freddissima Islanda, è arrivato da poco nelle librerie, già riscuotendo un grande successo, il nuovo libro della Garzanti, L'anello dei ghiacci di Michael Ridpath.
Una storia immersa nelle nebbie, una morte misteriosa, una saga nordica appena riportata alla luce, questi sono gli ingredienti di un thriller mozzafiato che guida il lettore in una terra dove il buio e il freddo la fanno da padroni.
Si può uccidere per un manoscritto? E se quel manoscritto contenesse la storia che ha ispirato Tolkien per scrivere Il signore degli anelli?
Con un susseguirsi di colpi di scena L'anello dei ghiacci ci trasporta in quelli che sembrano essere i più oscuri e reconditi antri dell'anima.
Titolo: L'anello dei ghiacci Autore: Michael Ridpath
Casa editrice: Garzanti Pag: 364
Costo: € 18,60
Provengo dal freddo e dal fuoco.
Ora un'antica ombra minaccia la mia terra.
E io sono tornato.
La trama:
Islanda. Dintorni di Reykjavík. Il cielo non è mai stato così scuro e minaccioso. Le nuvole basse quasi toccano le nere acque del lago. Il detective Magnus Jonson vede a malapena il corpo, immerso nella foschia. È il cadavere di Agnar Haraldsson, uno dei più importanti studiosi dell'opera di Tolkien. La sua è una morte apparentemente assurda. Ma forse una spiegazione c'è, o quantomeno un indizio. Perché il professore, poco prima di morire, era entrato in possesso di un'antica saga nordica.Un prezioso manoscritto vecchio di ottocento anni, forse la saga da cui Tolkien ha preso ispirazione per scrivere Il Signore degli Anelli. Ma del manoscritto e dei due uomini misteriosi che stavano trattando con lo studioso per impadronirsene si sono perse le tracce.Magnus non ha dubbi: deve ritrovarli e capire cosa faccia parte del mito e cosa della realtà. C'è una sola strada, scavare nel passato del professore. Un passato pieno di attività poco pulite e di personaggi inquietanti. Come l'enigmatica Ingileif. Dura e ribelle, ha vissuto un'infanzia segnata dalla tragedia e dalla menzogna. E non si fida di nessuno. Come Magnus, del resto. Anche lui è cresciuto in mezzo alla morte. E forse è l'unico in grado di conquistare la sua fiducia della ragazza. Perché è di lei che ha bisogno. È nei misteri della sua famiglia che si annida la verità. Una verità spaventosa.
L'autore:
Laureato ad Oxford, Michael Ridpath ha lavorato come analista e negoziatore finanziario a Londra, dove vive con la moglie e i figli. Il mondo dell'alta finanza gli ha ispirato i suoi primi thriller e L'anello dei ghiacci, primo romanzo con protagonista il detective islandese Magnus Jonson, dimostra di essere all'altezza dei successi precedentemente ottenuti.
In una delle città che più amo al mondo, ovvero Parigi, Antonin Varenne ambienta il suo Sezione suicidi, da poco uscito presso la casa editrice Einaudi.
Acclamato dai grandi giornali francesi, il romanzo vede le vicende di un poliziotto, Guérin, atipico sotto tanti aspetti ma dotato di una grande integrità morale, che con il suo modo di fare ha saputo stregare i lettori di Francia.
Spedito alla Sezione Suicidi, Guérin si trova a fronteggiare un'anomala ondata di suicidi assai bizzarri nella città ma che forse hanno un filo conduttore e per venire a capo di questa situazione il lettore verrà trascinato, insieme a lui, nei meandri di una Parigi tinta di nero.
Titolo: Sezione Suicidi Autore: Antonin Varenne
Casa editrice: Einaudi Pag: 280
Costo: € 18
La trama:
CLICCA per leggere un estratto.Più che un dipartimento, la Sezione Suicidi della Surété sembra una destinazione d’esilio per i poliziotti scomodi, il posto in cui rinchiuderli sperando che scompaiano. È qui che il tenente Guérin – uomo eccentrico, misantropo e intelligentissimo – passa le sue giornate, sepolto tra le carte, dimenticato eppure, in qualche modo, perfettamente a suo agio.
Finché Parigi è scossa da una serie di suicidi alquanto bizzarri. Tutte le «vittime» si ammazzano nude, e in pubblico. Ma non è questo, secondo Guérin, l’unico trait d’union che lega le stranissime morti. Covinto che il caso non esista, e che dietro quei suicidi ci sia un burattinaio che governa e decide per tutti, il tenente affronta un’indagine piena di trappole e difficoltà, deciso a sfidare il potere e a farsi strada tra complotti e perversioni, pur di portare a galla la verità.Immaginando l’esistenza in Quai des Orfèvres di una «Sezione Suicidi», Varenne costruisce per il suo personaggio uno spazio ricco di suggestioni e significati, che è in grado di fare luce nelle pieghe più oscure del nostro mondo: del suicidio, infatti, a Varenne interessa indagare le responsabilità collettive, come spiega a Fabio Gambaro nell’intervista rilasciata per il venerdì: «Il gesto estremo di togliersi la vita ci dice sempre qualcosa della società in cui viviamo, della sua durezza e delle sue contraddizioni». Come quello del fachiro che muore dissanguato durante il suo spettacolo, dando il via alla misteriosa catena di morti: «Oggi siamo tutti un po’ fachiri – dice ancora Varenne nell’intervista – costretti a camminare su un doloroso tappeto di chiodi e cocci di bottiglia, senza sapere esattamente dove stiamo andando».Con Sezione suicidi – accolto con entusiasmo dal pubblico e dalla critica, che in Francia gli ha assegnato tre importanti riconoscimenti – Varenne si è meritato paragoni illustri, ma è riuscito insieme a imporsi come una voce originalissima del nuovo noir francese.
L'autore:
Definito come il nuovo grande autore di polars, ovvero i noir francesi, Antonin Varenne è un autore dalle molte passioni. Ha già scritto due romanzi, ma è con Sezione Suicidi che ha ricevuto un grande successo di pubblico e critica aggiudicandosi anche premi come Prix Michel Lebrun 2009, Grand Prix du jury Sang d'Encre 2009 e Prix du Meilleur Polar des Lecteurs de Points.
Nessun commento:
Posta un commento