Le Café des
écrivains
Oggi vi voglio parlare di un libro che ha segnato la mia infanzia e non solo. Si tratta di un romanzo che spesso viene visto come lettura per ragazzi, ma alla pari di tanti altri libri che vanno a finire sotto questa categoria io credo che esso presenti più letture e ad ogni livello di profondità ha qualcosa di nuovo da donarti. Sto parlando di Piccole donne di Louisa May Alcott.
Questo libro è capitato per la prima volta tra le mie mani quando avrò avuto sennò nove o dieci anni; è stato uno dei tanti regali di Natale che mi ha fatto mia zia, appassionata di libri quanto me. Appena l'ho iniziato a leggere, c'è stato un qualcosa di magico. Fin da subito ho iniziato ad amare i suoi personaggi e come essi interagivano tra loro. Mia zia ci aveva visto lungo e, conoscendo la mia velocità di lettura, aveva pensato bene di regalarmi anche il secondo libro della storia, Piccole donne crescono.
Avventurarmi nel mondo delle sorelle March, però, fu un piacere tutto mio e più andavo avanti con la lettura maggiore era il coinvolgimento.
Non sto a riportarvi la trama, se volete darvi una rinfrescata potrete trovarla qui, ma vado subito a parlare di questo bellissimo romanzo.
La storia di queste quattro sorelle ricalca molto la reale storia della famiglia della scrittrice, gli Alcott, e non è un caso che nella finzione le avventure della secondogenita, ovvero Jo, conbacino abbastanza il percorso di vita compiuto da Louisa May, anch'essa secondogenita della famiglia Alcott.
Forse, quello che non tutti sanno è che questa famiglia del Massachusetts aveva come amici alcuni tra i più grandi pensatori americani di quel periodo con figure del calibro di Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau, Margaret Fuller, Nathaniel Hawthorne, che si impegnarono nel dare un'educazione scolastica anche alla giovane Louisa. Avere, quindi, come insegnanti, i grandi del Trascendentalismo americano ha sicuramente influenzato questa giovane scrittrice e di riflesso anche il personaggio che più la rappresentava nei suoi romanzi sulla famiglia March, Jo.
Come la sua creatrice, Jo è un spirito libero, piena di vitalità e sempre pronta a schierarsi per far valere i suoi ideali di giustizia. Ma la cosa che forse più di tutte l'accomuna con la Alcott è la sua grande passione per la scrittura. Jo ama scrivere e leggere e ama la cultura tutta, perché è consapevole che solo così una donna può farsi valere. Ed è proprio di questo animo così pieno che si innamora inizialmente Laurie, giovane e ricco vicino di casa della famiglia March, e nonostante egli venga respinto da Jo per la paura di perdere il loro rapporto di amicizia, il legame che li unirà sarà saldo e indissolubile in tutti e quattro i libri che narrano le loro vicende (i restanti due che non ho nominato sono Piccoli uomini e I ragazzi di Jo).
Non è che non voglia parlarvi degli altri personaggi, ma è inutile dire chi è la mia eroina. La sorella maggiore Meg, gentile simpatica, o Beth sempre pronta a aiutare e appassionata di musica e infine Amy, la più piccola e anche inizialmente la più viziata, non riescono ad avere la meglio sulla presenza di Jo tra le pagine del libro.
Posso dire che questo libro mi ha visto crescere, insieme a Jo ho imparato ad amare sempre di più la lettura ed anche lo scrivere, portandomi in un mondo che non conoscevo ancora benissimo, il New England, e in un periodo storico, la Guerra di Secessione, che qua in Italia viene accennato solo di sfuggita nei libri scolastici.
Non vi dico le lacrime che ho versato leggendo queste pagine. Troppo emotiva? Ancora troppo giovane? Forse. Resta il fatto che mi sono sentita anch'io una piccola donna come nel titolo e anche grazie a questo libro e a questa autrice sono cresciuta nei miei interessi, maturando la convinzione che la forza d'animo e la determinazione di Jo e di tutti gli altri personaggi fossero un tesoro da custodire per affrontare più consapevolmente il proprio percorso di vita.
Per chi non lo avesse visto consiglio vivamente la trasposizione cinematografiaca fatta da Gillian Armstrong nel 1994 e che vedeva tra i protagonisti Winona Ryder nei panni di Jo, Christian Bale in quelli di Laurie, Susan Sarandon nei panni della signora March e una giovanissina Kristen Dust nelle vesti della piccola Amy.
Avventurarmi nel mondo delle sorelle March, però, fu un piacere tutto mio e più andavo avanti con la lettura maggiore era il coinvolgimento.
Non sto a riportarvi la trama, se volete darvi una rinfrescata potrete trovarla qui, ma vado subito a parlare di questo bellissimo romanzo.
Louisa May Alcott |
Forse, quello che non tutti sanno è che questa famiglia del Massachusetts aveva come amici alcuni tra i più grandi pensatori americani di quel periodo con figure del calibro di Ralph Waldo Emerson, Henry David Thoreau, Margaret Fuller, Nathaniel Hawthorne, che si impegnarono nel dare un'educazione scolastica anche alla giovane Louisa. Avere, quindi, come insegnanti, i grandi del Trascendentalismo americano ha sicuramente influenzato questa giovane scrittrice e di riflesso anche il personaggio che più la rappresentava nei suoi romanzi sulla famiglia March, Jo.
Come la sua creatrice, Jo è un spirito libero, piena di vitalità e sempre pronta a schierarsi per far valere i suoi ideali di giustizia. Ma la cosa che forse più di tutte l'accomuna con la Alcott è la sua grande passione per la scrittura. Jo ama scrivere e leggere e ama la cultura tutta, perché è consapevole che solo così una donna può farsi valere. Ed è proprio di questo animo così pieno che si innamora inizialmente Laurie, giovane e ricco vicino di casa della famiglia March, e nonostante egli venga respinto da Jo per la paura di perdere il loro rapporto di amicizia, il legame che li unirà sarà saldo e indissolubile in tutti e quattro i libri che narrano le loro vicende (i restanti due che non ho nominato sono Piccoli uomini e I ragazzi di Jo).
Non è che non voglia parlarvi degli altri personaggi, ma è inutile dire chi è la mia eroina. La sorella maggiore Meg, gentile simpatica, o Beth sempre pronta a aiutare e appassionata di musica e infine Amy, la più piccola e anche inizialmente la più viziata, non riescono ad avere la meglio sulla presenza di Jo tra le pagine del libro.
Posso dire che questo libro mi ha visto crescere, insieme a Jo ho imparato ad amare sempre di più la lettura ed anche lo scrivere, portandomi in un mondo che non conoscevo ancora benissimo, il New England, e in un periodo storico, la Guerra di Secessione, che qua in Italia viene accennato solo di sfuggita nei libri scolastici.
Non vi dico le lacrime che ho versato leggendo queste pagine. Troppo emotiva? Ancora troppo giovane? Forse. Resta il fatto che mi sono sentita anch'io una piccola donna come nel titolo e anche grazie a questo libro e a questa autrice sono cresciuta nei miei interessi, maturando la convinzione che la forza d'animo e la determinazione di Jo e di tutti gli altri personaggi fossero un tesoro da custodire per affrontare più consapevolmente il proprio percorso di vita.
Per chi non lo avesse visto consiglio vivamente la trasposizione cinematografiaca fatta da Gillian Armstrong nel 1994 e che vedeva tra i protagonisti Winona Ryder nei panni di Jo, Christian Bale in quelli di Laurie, Susan Sarandon nei panni della signora March e una giovanissina Kristen Dust nelle vesti della piccola Amy.
Proprio in questi giorni mi chiedevo "leggere o non leggere Piccole donne?", c'è lo perchè l'ha letot mia sorella. Dopo questo tuo post lo leggerò sicuramente! :D
RispondiEliminaSono contenta che ti abbia aiutato nella scelta! Penso che sia un libro che merita di essere letto almeno una volta nella vita.
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