giovedì 3 febbraio 2011

Giovedì in Giallo - XII -

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Girovagando su internet ho trovato due novità per il mese di febbraio che riguardano proprio i libri gialli e non solo, allora ne approfitto subito per parlarvene. 
Sono tutti e due nuove pubblicazioni della casa editrice Longanesi, cominciamo a presentarli!
Il primo esce proprio oggi 3 febbraio ed è l'ultimo romanzo di una grande scrittore molto apprezzato nell'ambito della letteratura gialla e thriller, stiamo parlando di James Patterson.
Dal titolo Il regista di inganni lo scrittore statunitense ci presenta il tredicesimo volume della serie con protagonista il detective Cross. Sicuramente per chi non avesse già letto Patterson, questa può essere una buona occasione per immergersi nel suo mondo, magari andando a scoprire anche gli altri volumi pubblicati in precedenza. Ma andiamo dritti alla trama:
 Da quattro anni Kyle Craig, alias Mastermind, il più acerrimo nemico di Alex Cross, è rinchiuso nel carcere di massima sicurezza di Florence, in Colorado. Quattro anni di totale isolamento, a parte le visite del suo avvocato. Quattro anni passati a comportarsi da detenuto modello, a covare odio, a ordire una trama di inganni. Perché Mastermind ha una lunga lista di persone con cui pareggiare i conti...
Intanto Washington è sconvolta da un nuovo, terribile serial killer. La prima vittima è una famosa scrittrice, scaraventata giù dal terrazzo del suo elegante appartamento, al cospetto di una folla attonita. Prima di ucciderla l’assassino ha documentato con una telecamera le torture e le umiliazioni che le ha inflitto. Questo infatti è il suo scopo: trasformare i suoi delitti in performance, uccidere per un pubblico, perché il mondo sia il suo immenso teatro, dove mettere in scena l’orrore. E questo è solo il primo di una lunga, agghiacciante serie di omicidi.
Per Alex Cross, che ha deciso di dedicarsi interamente alla professione di psicologo, e per la sua nuova compagna, la detective Brianna Stone, la partita da giocare è doppia ed è una sfida mortale, senza esclusione di colpi... 

E per stuzzicarvi un po' di più eccovi un brano tratto dal libro

«A causa degli omicidi da lei commessi e delle torture che ha inflitto alle sue vittime, la corte la condanna alla pena di morte. Fino al giorno dell’esecuzione, lei verrà detenuto in un carcere di massima sicurezza, in cella di isolamento, senza contatto alcuno con il mondo esterno. Non vedrà più la luce del sole, signor Craig. Portatelo via.»
« uante scene!» aveva commentato Kyle Craig, mentre veniva scortato fuori dell’aula. «Non finisce qui, giudice Wolff. Lei ha appena firmato la sua condanna a morte.» Poi aveva aggiunto: «Rivedrò la luce del sole, glielo garantisco. E rivedrò anche lei, giudice Wolff. Come rivedrò Alex Cross. Poco ma sicuro. Lui e la sua adorabile famigliola. Avete la mia parola. Prometto solennemente dinnanzi a tutti voi qui presenti, iene e sciacalli dei media e non solo, che tornerò. Ci rivedremo!» 

Ora passiamo all'altro libro di oggi, L'inverno del giustiziere di Sam Bourne, pseudonimo dell'inglese Jonathan Freedland, già autore de Il codice dei giusti e Il segreto del Monte Sacro. Con questo nuovo romanzo Bourne ci fa addentrare in una storia che rispecchia molto le paure a seguito del 11 settembre con dei servizi segreti sempre a caccia di nuovi terroristi, ma che spesso pur di trovare dei nomi commettono anche dei grossi errori. 
La trama: 
È una mattina di pioggia e il quartier generale dell’ONU a New York si appresta a vivere una giornata intensa. I principali capi di Stato del mondo sono arrivati accompagnati da un impressionante dispiegamento delle forze di sicurezza. Forse per questo l’allarme viene preso subito sul serio: c’è un uomo sospetto che si sta avvicinando all’ingresso principale. I servizi segreti ritengono che possa essere un terrorista. Un kamikaze.
Forse per questo basta che l’uomo faccia un gesto sospetto perché le guardie aprano il fuoco uccidendolo. Solo esaminando il cadavere le forze di sicurezza si rendono conto del tragico errore commesso. Non hanno ucciso un terrorista, ma un innocuo anziano inglese di origini lituane, di nome Gerald Merton. Per nascondere l’accaduto prima che diventi uno scandalo internazionale, l’ONU si rivolge a un suo ex dipendente: Tom Byrne è un avvocato senza scrupoli, innamorato solo del proprio conto in banca. Dovrebbe essere tutto semplice, veloce e soprattutto redditizio per lui. Non è così. 

Un brano

Erano solo le nuove regole che avremmo dovuto rispettare, ma sembrava infinitamente meglio dei lituani e dei loro pogrom. Se era tutto lì, quello che aveno in serbo per noi - farci indossare una stella sulla giacca e rinchiuderci in casa dopo il tramonto - era sicuramente meglio che farsi picchiare per strada.
Ma non ebbi molto tempo per consolarmi così. 

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