La trama:
C’è stato un tempo, nella vita di Layla e di Said, in cui l’amore era più importante dell’odio e in cui la passione, vibrante, sembrava tanto forte da poter sconfiggere un rancore vecchio di secoli. Perché di questa materia sono fatte le famiglie di Layla e di Said: inimicizia, avversione e disprezzo. Sentimenti che affondano le loro radici nella religione e nella politica. Ragioni ultime di una persecuzione che Layla ha pagato con il carcere e Said con la più assoluta freddezza. Questo è successo quando la ragion di Stato bussò alla porta dei due amanti, opponendo l’ortodossia islamica alla dottrina alawita. Layla, fedele alle se origini, viene imprigionata, ma non smette di credere alla religione dei suoi padri e all’idea della reincarnazione. Per lei, il suo legame con Said è la ripetizione di un altro amore, combattuto e difficile, sbocciato nel momento in cui iniziò la persecuzione della setta a cui appartiene. Un amore che, nel momento di uscire dal carcere, Layla avrà modo di mettere alla prova nel corso di un viaggio lungo due giorni. Due giorni in cui la protagonista si specchia nel passato, nel presente e nel futuro, rivivendo la storia del proprio corpo nella relazione con Said. Una storia toccante e proibita: manifestazione di un segreto narrato da Samar Yazbek con la poesia che contraddistingue i romanzi di un’autrice capace di interpretare come nessun’altra i desideri, i sogni e le contraddizioni vissute dalle donne nel mondo islamico.
Mi sono avvicinata a questo romanzo con cautela, in un certo senso ne ero intimorita. Le motivazioni di questa mia paura vanno cercate nella mia non profonda conoscenza della Siria e della sua storia. Avevo paura di non riuscire a comprendere fino in fondo la profondità di questo romanzo e la potenza dell'amore che raccontava. All'inizio sono rimasta confusa, come stordita, ma poi mi ha coinvolto come mai credevo avrebbe fatto.
La mia recensione
Lo
specchio del mio segreto è un romanzo che ti entra sotto
pelle a poco a poco, lentamente si fa conoscere, apprezzare e infine ci si
ritrova ad averlo amato senza sapere con precisione quando e in che momento ci
si è innamorati.
Una storia intensa di
amore e di riscatto, di ricerca di sé e dell’altro sullo sfondo di un paese
controverso con i suoi pregiudizi e la sua voglia di evadere. Samar Yazbek
ritorna dopo Il profumo della cannella
per mostrarci nuovamente uno squarcio di quel mondo islamico che spesso non si
conosce in tutta la sua profondità.
Lo
specchio del mio segreto è la storia di Leila e Said, di
una passione travolgente che li ha consumati fino al midollo, segnando le loro
vite per sempre. L’atmosfera da sogno che aleggia per tutto il romanzo è
qualcosa che ci richiama il poetico narrare delle Mille e una notte, dove il magnetico incedere delle storie oscilla
sempre tra una dimensione onirica appagante e il più oscuro degli incubi.
Per comprendere la
storia di questi due amanti occorre aver presente la situazione politica in cui
verte la Siria, una politica che condiziona i singoli individui e che
contrappone quello che si vorrebbe unito. La Yazbek ci conduce all’interno di
questa realtà, che a noi occidentali continua a sembrarci distante, e lo fa con
estrema delicatezza, senza assumere toni accademici o politicizzati. Dalle pagine
di Lo specchio del mio segreto
fluisce un racconto che è attuale e allo stesso tempo sembra perdersi nel
tempo, vagando a ritroso alla ricerca delle radici di quell’amore forte e
ineluttabile.
Ma alla base del sentimento
travagliato che Leila e Said sono costretti a provare c’è lo scontro tra due dottrine
religiose, quella musulmana ortodossa e quella alawita. Entrambi i due amanti
provengono dallo stesso paese, dove i fondamenti della dottrina alawita praticata
dai popoli delle montagne hanno scandito le vite di queste genti instillando in
loro conoscenze e idee che non riescono a collimare con quelle della religione
musulmana ortodossa.
Forte della sua cultura
la quale poggia le sue convinzioni anche nella teoria della reincarnazione,
Leila rivede in Said l’uomo che ha amato in una delle sue vite precedenti;
anche quell’amore così totalizzante era nato in mezzo alle difficoltà e ora
sente di riviverlo in tutta la sua inesprimibile potenza. Ma la politica non lo
permette. Said, braccio destro del presidente, deve dimenticarsi del legame che
li unisce in nome di una religione che non è quella di Leila.
La brutalità di un
mondo che priva i suoi abitanti della libertà di poter scegliere emerge con
forza dalle pagine di Lo specchio del mio
segreto e il lettore che si avventura in questa storia non può fare a meno
di percepire il dolore che stilla dalle ferite che i due amanti si infliggono a
vicenda.
La passione che brucia
sotto la pelle di Leila è in tutto e per tutto uguale a quella che sente dentro
di sé Said, eppure non appare sufficiente a sconfiggere la corazza di paura,
odio e diffidenza che il regime è stato capace di costruire intorno a loro.
Come reminescenze
antiche, la storia dei due amanti viene rivissuta da Leila per tutta la durata
del romanzo, che si svolge in un arco temporale assai breve, e si dilata come
una spugna secca al contatto con l’acqua.
Nessuno comprende il
loro amore e alla fine sembrano non crederci anche loro stessi, salvo poi ricordare
profumi e voci che si pensavano sepolti per sempre negli antri più bui della
memoria.
La psicologia dei
personaggi è lo specchio del mondo in cui vivono, a volte contorta a volte di
una chiarezza disarmante, essa mostra quanto le pressioni che giungono dall’esterno
sono in grado di condizionare la vita di ciascuno di noi.
Alla fine del romanzo
si comprende che le donne sono il fulcro di questo romanzo, il mondo islamico
che viene tratteggiato nelle figure di queste donne fragili e potenti al tempo
stesso ci racconta di sogni proibiti, di aspirazioni, di una sensualità
prorompente unita ad un pudore che spinge alcune esse a nascondersi.
I protagonisti di
questa storia sono Leila e Said, ma intorno a loro ruota un insieme variopinto
di figure che popolano questo mondo e lo rendono vivido. Samar Yazbek è stata capace
di dar vita ad un racconto che ha in sé l’arcana bellezza delle favole, dove l’estrema
crudeltà si mescola all’amore dirompente. Una scrittura densa, che avviluppa il
lettore e lo inebria con immagini, profumi e suoni di una terra lontana, una
storia che racconta la sua urgenza di essere vissuta.
VOTO DEL BLOG:
Great Book. Gran bel libro, da non perdere.
Ne ho letti tanti di libri-testimonianze sul Medio Oriente e sulla condizione della donna e della libertà in quei luoghi. Ammetto che ora sono diventata molto scettica, perché, dopo un pò, le trame si assomigliano tutte. Sono storie importanti, comunque. Stanno facendo la rivoluzione e questo è fondamentale.
RispondiEliminaDevo ammettere la mia ignoranza, io di storie-testimonianza sulle donne in Medio Oriente non ne ho letto quasi nessuna e forse non ne sono "assuefatta". "Lo specchio del mio segreto" mi ha colpito perché di base è la storia di un amore, un amore che lei crede di aver già vissuto in una sua vita precedente (dal momento che la sua religione contempla l'idea della reincarnazione), mentre lui è un militare con tutto quello che ne consegue. Mi piaceva l'idea di questo amore che ritorna e poi non conoscevo per niente o quasi la dottrina alawita, quindi è stato bello conoscere quella realtà.
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