mercoledì 1 dicembre 2010

My Book Advent Calendar

 My Book Advent Calendar
 

Cari lettori oggi è arrivato dicembre e bisogna aprire la prima finestrella del calendario d'avvento! Allora che ne dite di farlo insieme? 
Ogni giorno, da qui fino al 25 dicembre, "apriremo" una finestrella del nostro calendario per scoprire quale libro si cela sotto di essa. Potranno essere libri vecchi o nuovi, libri letti o non letti, libri che vorremmo trovare sotto il nostro albero di Natale o che vorremmo regalare, insomma tutti i libri che in un modo o nell'altro ci stanno a cuore.

1 dicembre 
Questo di oggi è un libro che vorrei trovare sotto l'albero in mezzo ai regali e si intitola Una testa selvatica di Marie-Sabine Roger edito presso Ponte alle Grazie. Mi ha colpito la frase con cui viene presentato nella rivista Il libraio: "un libro indimenticabile, un inno d'amore ai libri e al potere della letteratura". 
La trama: 

 Qui si racconta la storia di Germain, lo "scemo del villaggio". Centodieci chili di muscoli per sorreggere una testa selvatica, un passato di mancata educazione sentimentale e un presente di conta dei piccioni e pomeriggi spesi al bar. Qui si racconta di un incontro straordinario nel più ordinano dei luoghi, un parco pubblico. Si traccia il delicato resoconto della più improbabile delle complicità, quella tra un gigante semi analfabeta e una vecchina con i capelli viola e la passione per i libri. Si dimostra che l'intelligenza è altra cosa dalla cultura. Quando le vite di Germain e Margueritte si accomodano sulla medesima panchina, ogni cosa, dentro e fuori, comincia a cambiare. E così questa può anche essere una storia che parla di avventure o di amore... o di indiani. Perché no? I sentimenti, come le parole, non sono innati. Bisogna acquisirli, piano piano. E quando sbocciano non conta più il vuoto che c'è ancora da riempire, ma tutto il pieno che invade il cuore e la testa come gramigna che non si può più estirpare. Il mondo in cui pianta le sue radici un'altra selvatichezza, fatta di affetti, fatta di parole. Come quella di Germain e Margueritte, e del vocabolario che ne riscrive i destini.



Ecco l'incipit del libro: 

Ho deciso di adottare Margueritte. Tra poco festeggerà l'ottantaseiesimo compleanno, meglio non aspettare troppo. I vecchi hanno la tendenza a morire.

Così, se le succedesse qualcosa, non so – finire a terra per strada, o farsi scippare la borsetta –, io ci sarò. Potrò arrivare di corsa e farmi largo tra la gente, dire:

«Ok! Va bene, adesso potete andare! Ci penso io: è mia nonna».
Non ce l'ha scritto in faccia che è soltanto adottiva.
Potrò comprarle il giornale, le caramelle alla menta. Sedermi accanto a lei al parco, andare a trovarla ai Pioppi, la domenica. E rimanere a mangiare con lei a mezzogiorno, se voglio.



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