lunedì 18 luglio 2011

Recensione Il volo del silenzio di Jorge Real

Titolo: Il volo del silenzio Autore: Jorge Real
Casa editrice: Longanesi Collana: La Gaja scienza
Pagine: 516 Prezzo: € 19,60

La trama:
David ha tredici anni quando, in seguito a una sconvolgente rivelazione, fugge dalla casa in cui ha sempre vissuto, cullato dalla serenità apparente della sua numerosa famiglia. Confuso e ferito, sale su un traghetto e lascia l'isola di Margarita, in Venezuela, per raggiungere Caracas. Costretto a vivere per le strade della capitale, conosce la fame, la violenza, il mondo della droga e della prostituzione, ma anche la grande passione della sua vita, che ha sin da quand'era bambino: il volo. E una passione ancora più grande esplode quando incontra Jazmín, che sembra finalmente dare un senso alla sua breve eppure già travagliata esistenza. David trova un lavoro e riesce a prendere il brevetto di volo, ma il mondo dei due ragazzi è fragile e precario, e il crollo inesorabile è sempre più vicino. Finché non è troppo tardi per cambiare le cose. David sceglierà di volare, perché soltanto in volo trova la pace e il silenzio. Questo ha un prezzo, però: la criminalità. E così mette il suo brevetto al servizio dei grandi signori della droga, entrando in contatto con personaggi pericolosi come Escobar, il più noto dei narcotrafficanti. Un uomo pericoloso e depositario di tremendi, scottanti segreti. Segreti che forse un giorno David potrà rivelare, dal chiuso della sua prigione.


La mia recensione

Si potrebbero usare un’infinità di aggettivi per cercare di descrivere il romanzo di Jorge Real Il volo del silenzio, ma in qualunque caso la descrizione ottenuta sarebbe parziale. Questo perché il romanzo in questione è ricco soprattutto di vita. Reale o fittizia che sia, la vita che scorre in queste cinquecentosedici pagine è qualcosa di estremamente vivo e pulsante; il percorso che si troverà a compiere David, il protagonista del libro, equivale a una strada tortuosa che si inerpica in luoghi dove viste mozzafiato si alternano a oscure e tenebrose foreste.

Ognuno di noi ha le sue luci e le sue ombre, ma di sicuro l’esistenza di David va oltre questa monotona alternanza. Nato all’interno di una famiglia agiata, si ritrova a fuggire oppresso da un segreto troppo grande per i suoi tredici anni; scaraventato in mezzo alla folla di senza tetto, da qui, si può dire, cominci la sua vita vera e propria, quella che è lui stesso a scegliersi e che apprezza in quanto solamente sua.

La strada lo forma e lo fa diventare subito uomo, finito il tempo dei giochi, bisogna cercare di trovare di ché vivere e sarà in questo contesto che si formeranno alcuni dei legami più forti. Il noto proverbio inglese a friend in need is a friend indeed ben descrive il rapporto che David istaura con gli altri ragazzi che popolano la strada insieme a lui, le stesse necessità li spingono a sancire un’amicizia che solo la morte potrà sciogliere. Sarà la strada a donargli anche il suo primo amore, la Principessa Jazmin, giovane prostituta che riuscirà ad allontanarsi dal giro proprio grazie alla potenza del sentimento nato tra loro. La tenera età e il bisogno di proteggersi l’un l’altro saranno in grado di creare un amore che accompagnerà il protagonista per tutta la sua esistenza e definirà il suo futuro. Grazie e per la Principessa Jazmin David imparerà a volare.

Il volo è la sua seconda natura, perdersi tra le nubi del cielo diventa per David l’unico modo per ritrovarsi con se stesso e dare spazio ai suoi pensieri. Tanti gli amici incontrati lungo il percorso che gli hanno permesso di divenire uno tra i più giovani piloti del Sud America, la fiducia e l’affetto per alcune di queste persone vengono descritte con una carica emotiva che investe il lettore per la sua intensità.

Veramente tante le tematiche che questo romanzo ci mostra. Con le scelte di vita che David decide di compiere colui che legge entrerà in contatto con svariate realtà che spesso ha avuto modo di conoscere solo attraverso i giornali. Tra le pagine de Il volo del silenzio impareremo a conoscere la vita di strada, la corruzione della politica e dei militari dei paesi del Sud America, i traffici illeciti di sostanze stupefacenti, il coinvolgimento non sempre celato degli Stati Uniti all’interno delle spinose questioni dei paesi che si affacciano sul Golfo del Messico e non solo, non ultimo i desaparecidos.

Leggendo il romanzo di Jorge Real il lettore si fa carico di una realtà complessa, dove decidersi tra giusto e sbagliato diventa difficile; certe scelte compiute dal protagonista che di primo acchito fanno storcere il naso, poi viste in un’altra luce e in un’altra ottica assumono sfumature diverse che, anche se non portano a una vera e propria redenzione di chi le ha compiute, almeno sembrano più comprensibili. È un mondo difficile quello che ci viene mostrato dove per sopravvivere molti sono spinti a immettersi all’interno di circuiti che viaggiano su zone pericolose.

David non è né un santo né un malvagio senza scrupoli, la sua coscienza cercherà sempre di ricavarsi uno spiraglio di bontà anche all’interno di azioni che sono ben lungi dall’essere benevole. Questo suo continuo oscillare tra colpevolezza e innocenza risponde, almeno in parte, ai sentimenti dello stesso scrittore, tuttora in carcere a Cordoba per scontare i cinquantanove anni di detenzione a cui è stato condannato per aver commesso un duplice omicidio insieme a suo cognato. Non ci viene rivelato in che percentuale ciò che si trova nel libro corrisponda alla reale esperienza di vita di Jorge Real, egli afferma che è il cuore stesso del lettore a comprendere ciò che di vero è stato inserito un questa narrazione. Resta il fatto che il gran numero di personaggi presenti nella storia, la dovizia di particolari e la cura con cui vengono descritte certe situazioni o certi meccanismi concorrono a rendere ciò che viene presentato estremamente reale e tangibile, facendo pendere l’ago della bilancia verso l’idea che il racconto sia autobiografico più di quanto si possa immaginare.

I sentimenti contrastanti che si avvicendano nell’animo del protagonista sono gli stessi che caratterizzano il lettore, il quale si troverà costantemente indeciso sul giudizio da esprimere su David. Di certo il segreto che l’ha spinto a fuggire da casa e che verrà rivelato solo verso la fine del romanzo rimescolerà le carte in tavola e getterà una luce sinistra sull’esistenza da borghese della famiglia del protagonista spiegando in maniera più convincente il perché di una scelta così drastica.

Interessante la particolareggiata descrizione del suo apprendistato per imparare a volare, la presentazione delle varie tecniche e dei mezzi che David si accingerà a conoscere sarà in grado di rendere il lettore maggiormente consapevole riguardo una tipologia di spostamento che, per quanto molto utilizzata, resta pressoché sconosciuta ai più.

Jorge Real ha saputo confezionare un romanzo difficile e allo stesso tempo scorrevole, diretto quanto intricati e complessi sono i rapporti che si intrecciano intorno al protagonista. La scelta di rimanere sul vago riguardo al suo reale coinvolgimento nelle vicende narrate è una trovata commerciale che non svilisce il libro, ma gli regala quell’alone di mistero che rende ancora più accattivante la storia.

Coinvolgente l’aspetto che riguarda la politica e che si ritrova costantemente per tutto il romanzo. Esso serve a rendere ancor più drammatico un racconto che già di per sé ha una potente carica emotiva. La velocità del finale acquista maggior pregnanza anche per via delle vicende che vengono narrate e che anche il lettore meno informato sui fatti conosce come potenzialmente e tragicamente vere. Alcuni personaggi compariranno solo per poche pagine in confronto con la lunghezza dell’intera storia, eppure la loro personalità rimarrà ben impressa nella mente del lettore che avrà modo di conoscerli. È un America latina piena di contraddizioni quella che ci viene mostrata in questo romanzo, ma se i paesi di questo continente si macchiano di crimini tal volte di una efferatezza inaudita, l’Occidente incarnato quasi sempre dagli Stati Uniti esce ugualmente sconfitto dalla stessa violenza e corruzione.

A colpire e a rendere dolorosamente reale tutta questa storia vi è la dedica in calce. È posta alla fine non come cosa meno importante, ma come monito su quello che è stato e che non si deve ripetere a prescindere dalla colpevolezza di colui che ha scritto.

In memoria di James Francis Caney (padre Guadalupe),
di Ana Sierra e delle migliaia di desaparecidos
in Honduras, Nicaragua, Salvador
e in tutto il mondo.


L'autore:

Jorge Real, escritorJorge Real è rinchiuso nel carcere di Córdoba, dove sta scontando una condanna a 59 anni e dove ha scritto Il volo del silenzio, che in Spagna ha ottenuto un grande successo di pubblico grazie al passaparola tra i lettori. Ha scelto di non esprimersi su quanto ci sia di vero e autobiografico nel suo romanzo e quanto sia invece frutto di invenzione narrativa: sono i lettori a giudicare.

9 commenti:

  1. Allora, già che si parla di volo questo libro i incuriosisce! Poi dopo una recensione così sono davvero ansiosa di leggerlo!

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  2. Bellissima recensione complimenti!!

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  3. Grazie Reina! E' un libro molto bello, denso di immagini, avvenimenti, situazioni. Penso che prima o poi sia un libro che vada letto.

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  4. saludos desde España,
    este es un libro maravilloso, una verdadera obra literaria que merece la pena leer una y otra vez el texto es directo y muy emotivo mis felicitaciones Don Jorge Sierra.

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  5. in questo momento sono a pag.260, mi sto sforzando di non finirlo tutto di un fiato perchè sarebbe insopportabile la tristezza che mi lascia un libro del genere una volta concluso: ancora non voglio salutare David, o Remy o Ricardo...
    Ho notato una vaga somiglianza con il genere di Shantaram (libro superlativo)... sei d'accordo?

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  6. @LaMiuppi: io non sono riuscita a centellinarlo, mi capita sempre così con le storie che mi appassionano, mi legano alle pagine e non riesco a smettere. Quando ho finito di leggere il libro, è vero, ho provato la profonda tristezza del dovermi congedare con persone care, perché alla fine i personaggi di questa storia di entrano dentro.
    Devo ammettere la mia ignoranza, non ho letto il libro di Roberts, anche se mi sono sempre ripromessa di farlo. Comunque hai ragione, leggendo la trama di Shantaram e i commenti al romanzo sembra proprio di respirare le stesse atmosfere!

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  7. Davvero bello questo libro...
    Ho appena letto
    Segnali di distensione.Marco Pannella si racconta e ci commuove.Edizioni Anordest autore Antonio G. D'Errico davvero bello e, a fine febbraio uscira' Roberto STraccia: Sogni Infranti Anordest sempre lo stesso autore Antonio G. D'Errico, scritto con il padre dell'universitario Mario Straccia; a Pescara scomparsa sopra il ponte e trovato morto nelle acque di bari, dopo una quindicina di gg. Un mistero.

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  9. Ho trovato questa recensione bellissima per caso, volevo sapere di più su Il volo del silenzio e non ce l ho fatta ad aspettare di concludere la lettura , mi mancano una cinquantina di pagine per finire questo libro..le vicende di Remy mi hanno rapito il cuore ...quello che trasuda dalle pagine è una sofferenza interiore di un ragazzo che non ha paura della morte perchè a 13 anni ha cominciato a pensare alla sua vita come a uno sbaglio , a causa di chi avrebbe dovuto tutelare la sua infanzia e invece ha provocato una ferita profonda nel suo cuore ...anche io credo che ci sia tanto , anzi tantissimo di autobiografico in questo meraviglioso e tristissimo libro.A cominciare dalla figura della principessa Jazmin, un angelo volato in cielo troppo presto ...credo che alla fine del libro proverò anche io la stessa sensazione che si prova quando ci si congeda da una persona cara @giulie e @lamiuppi , affiancato dalla sensazione amara che sale al pensiero che i territori che hanno fatto da scenario alle vicende di Remy negli anni 70\80 a distanza di 20 anni sono ancora sfruttati e devastati (in maniera più sottile e subdola di allora , che forse è anche peggio)....

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