Sei storie di delitti, sei detective stories, in cui in realtà non viene commesso nessun delitto. Le apparenze sono sinistre; il mistero agli inizi della vicenda è dei più cupi e inquietanti; l’evidenza dei fatti sta lì a indicare che una mente criminosa è al lavoro o ha già condotto a termine il lavoro. Lo sviluppo della vicenda non fa che confermare i peggiori sospetti del lettore. Lo scioglimento, infine, si incarica di smentire quelle apparenze, quei «fatti» con un umorismo sentenzioso, ammonitorio. Esso ci avverte ogni volta che l’immaginazione umana può essere più bizzarra e ingenua di quanto pensiamo. Per un tale genere di detective story occorreva un detective molto speciale: Basil Grant, personaggio improbabile e grandioso, invenzione chestertoniana delle più felici, un ex giudice, allontanato dalla scranna per manifesta pazzia. La pazzia è il suo metodo investigativo e preferisce di gran lunga l’intuizione alla deduzione. Scarta «i fatti» come elementi essenzialmente fuorvianti. E' il perfetto campione, insomma, di queste storie stravaganti e beffarde, un impeccabile anti Holmes, che si aggira, svagato e sornione, per una Londra sterminata e fosca, in cui il crimine sembrerebbe di casa, mentre non lo è affatto.
Per stuzzicarsi un po' qui sotto troverete un brano:
"Ben pochi sapevano qualcosa di Basil, non perché egli fosse minimamente restio, ché chiunque fosse entrato nelle sue stanze egli l’avrebbe trattenuto a conversare anche tutta la notte. Pochi lo conoscevano perché, come tutti i poeti, egli poteva fare a meno di loro. Accoglieva le persone con lo stesso piacere con cui salutava un’inaspettata sfumatura del crepuscolo, ma non provava il bisogno di andare in società più di quanto provasse il bisogno di apportar modifiche alle nuvole del tramonto. Viveva in una confortevole, pittoresca soffitta sopra i tetti di Lambeth, circondato da una babele di oggetti che facevano strano contrasto con i tuguri tutt’attorno: vecchi libri misteriosi, spade, armature, tutto un avanzume di romanticismo. Ma in mezzo a quei cimeli donchisciotteschi il suo volto appariva sorprendentemente intenso e moderno, un volto deciso, da uomo di legge. E nessuno, tranne me, sapeva chi era."
Dello stesso autore presso Guanda potete trovare:
- Il Napoleone di Notting Hill
- Dieci detective
Il secondo libro ci porta dall'altra parte dell'Oceano Atlantico e si intitola"Costretta al silenzio" di Linda Castillo, pluripremiata autrice di rosacrime. "Costretta al silenzio" è il primo di tre romanzi che hanno come protagonista Kate Burkholder; gli altri duo sono: "Pray for silence" uscito quest'anno negli Stati Uniti e "Breaking silence", la cui uscita è prevista per il 2011.
Ecco la trama:
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Painter’s Creek, nell’Ohio, è una cittadina rurale silenziosa in cui coabitano una comunità amish e una inglese; ma è anche il luogo in cui, sedici anni prima, si è consumata una serie di brutali omicidi. Kate Burkholder, che all’epoca era solo una ragazzina, è scampata in extremis dall’essere uccisa; ma quell’esperienza le ha lasciatoun senso di terribile fragilità, di perdita di innocenza, e la sensazione di non appartenere più alla comunità in cui viveva. E, da quel giorno, il killer si è misteriosamente fermato.
Sono passati molti anni, e a Kate, che ormai è una donna, viene chiesto di tornare proprio a Painter’s Creek come capo della polizia. È sicura di poter affrontare l’incarico, per il quale è adatta grazie alle sue origini e alla conoscenza della zona. Ma quando in un campo innevato viene ritrovato il corpo di una ragazza assassinata, di colpo il passato torna nella sua vita. Kate è decisa a fermare il killer prima che possa colpire ancora; ma per dargli un nome e un volto, dovrà tradire il suo legame con gli amish e la sua stessa famiglia... e svelare un oscuro segreto che potrebbe metterla in serio pericolo. |
Costretta al silenzio mi ispira!!!^^
RispondiEliminaVedrò cosa posso fare con il mio povero portafogli!!!
Grazie della segnalazione Giulie!!! =))
mamma mia!!Lasciamo perdere il portafogli...tendenzialmente sta sempre in rosso sigh sigh U.u
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